April 19, 2024

logo_fiera della rana-150Domenica 27 aprile torna il  “Palio della Rana” di Fermignano (PU) dove sette contrade e altrettante carriole si esibiranno in un percorso di gara lungo 170 metri.  In questo caratteristico borgo  le protagoniste della “Domenica in Albis” – quella successiva alla Pasqua – sono proprio le rane, che per un giorno abbandonano il loro habitat naturale per salire a bordo di una carriola e condurre alla vittoria la propria contrada.
Il trofeo è ambito e le regole sono ferree: lungo il percorso che si snoda lungo la via principale del centro storico, è assolutamente vietato ostacolare i concorrenti avversari; ogni corridore deve trattare la propria rana come se fosse una bella signora e, qualora saltasse al di fuori della carriola, deve raccoglierla con cura e rimetterla al proprio posto; in prossimità dell’arrivo, infine, ogni corridore deve rientrare nella corsia a lui assegnata alla partenza e tagliare il tr aguardo spingendo la carriola con la rana ancora a bordo. Per la conquista del Palio, insomma, l’abilità dello “scariolante” – che indossa una casacca con i colori e gli stemmi della propria contrada – è importante almeno quando l’imprevedibile comportamento del batrace ovvero la rana, vero protagonista della manifestazione, che al termine della gara viene liberato in un apposito spazio a lui destinato.

A Fermignano va insomma in scena un vero e proprio torneo storico, riconosciuto anche dalla Federazione Italiana Giochi Storici e da quella dell’Associazione Marchigiana Rievocazioni Storiche, che affonda le sue radici in un passato lontano.
La rana sarà cucinata in porchetta, fritta, con le tagliatelle e con i crostini.

Il Castello di Fermignano, fin dalle sue origini, fu sempre sottoposto alle dipendenze del Ducato di Montefeltro. Solo dopo varie istanze e con l’aumentare del numero degli abitanti, nel 1607 ottenne l’autonomia tramite un Consiglio Municipale formato da 24 consiglieri. Fu così che gli abitanti festeggiarono l’evento la domenica successiva alla Pasqua con banchetti, canti e giochi come la corsa coi sacchi, la rottura delle pignatte, l’albero della cuccagna e le corse delle rane in carriola. Questo periodo di splendore durò in realtà solo pochi anni: alla morte del Duca di Urbino Fermignano tornò sotto il diretto controllo dello Stato Pontificio e in breve tempo ogni tradizione goliardica andò perduta. Fu la Pro Loco, nel 1966, ad avere l’intuizione di ripristinare la gara più originale, la corsa delle rane in carriola, e a creare nel 1995 anche il Palio dei Putti, destinato a ragazzi fino ai 12 anni.

Oggi, il “Palio della Rana” è un evento che attrae ogni anno migliaia di visitatori, una festa lunga 4 giorni con un programma ricchissimo di appuntamenti.
Quest’anno le danze prenderanno il via giovedì 24 aprile con le aperture del campo d’arme con schermaglie storiche e dei giochi con sbandieratori, armigeri, bombarde ed effetti speciali, e ancora con il raduno dei camper e l’apertura delle taverne. Il giorno successivo sarà possibile visitare il Museo dell’Architettura, assistere all’assedio alla Torre Medievale e al processo per stregoneria a Donna Laura da Farneta e infine cenare nelle tipiche taverne. Sabato 26 aprile apriranno i mercatini dell’artigianato artistico di strada, nel quale piccoli artigiani proporranno i loro oggetti unici ed originali; e ancora sarà possibile assistere alla dimostrazione di antichi mestieri nei pressi dell’antica Torre, all’esibizione dei Musici del Palio. Ci saranno inoltre i giochi dei putti le eliminatorie e si confronteranno i grand i campioni della storia del Palio. Per concludere la giornata ci sarà lo spettacolo delle nazionali di scherma medievale, in gara ci saranno le nazionali di Italia, Svizzera e Germania. Domenica 27 il gran finale, con il corteo storico, gli sbandieratori, la corsa delle carriole, i giochi di fuoco e lo spettacolo pirotecnico musicale “Incendio della torre del ponte”.

Fermignano, famosa per la sua antica cartiera ducale e patria di uno dei più grandi architetti, nonché pittore e poeta del Rinascimento, Donato Bramante, conserva nel suo grazioso centro storico dei gioielli che vale davvero la pena visitare. E’ proprio quest’anno che si celebra il 500ennario della sua morte.
A partire dalla Torre Medioevale delle Milizie, sull’antico Ponte che attraversa il fiume Metauro, con all’interno modelli lignei sui progetti di Donato Bramante e l’edicola con affresco “Madonna con Bambino” di fine 1400. Di grande interesse sono anche la Chiesa di Santa Veneranda, che custodisce un crocifisso ligneo del 1535, la Chiesa di Santa Maria Maddalena e il nuovo Duomo. Nei dintorni di Fermignano sorgono anche Urbino, culla del Rinascimento, e Urbania, l’antica Casteldurante, famosa per le sue ceramiche. Imponente e maestosa, a pochi chilometri da Fermignano merita una visita la Gola del Furlo, una riserva naturale dove nidifica no ancora le aquile, e il vicino abitato di Pagino, luogo in cui fu combattuta la battaglia tra Narsete e Totila (552 d.C.), evento che segnò la fine del dominio dei Goti in Italia.

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Andrea

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