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La più grande fagiolata d’Italia

Si tiene ogni anno a Santhià, cittadina a ridosso delle risaie del Vercellese in occasione del feste di Carnevale con sfilata di carri e maschere carnevalesche.

Iniziamo subito con la ricetta, che da oltre 500 anni i Santhiatesi si tramandano:

Ingredienti (per 20.000 razioni):I salami sono pronti
– 20 quintali di fagioli di Saluggia
– 1,5 quintali di lardo
– 1,5 quintali di cipolle fresche
– 10 quintali di salami
– 750 foglie di alloro
– 80 Kg. di sale

Dividere i fagioli in 150 caldaie in rame non stagnato, riempire le stesse d’acqua e lasciare riposare per otto ore in modo che i fagioli si ammorbidiscano.
Scolare l’acqua rimasta e riempire nuovamente le caldaie, accendere i fuochi a legna ed iniziare la cottura.

Rimestare in continuazione onde evitare che i fagioli si attacchino sul fondo delle caldaie. Dopo un’ora aggiungere il lardo tritato molto fine e, subito dopo, le cipolle tagliate a piccoli spicchi. Passate tre ore di ebollizione, aggiungere i salami e lasciarli cuocere per 50 minuti. Togliere i salami, aggiungere le foglie di alloro, il sale e far cuocere ancora per un’ora. A questo punto è pronto un piatto unico, semplice e buonissimo che in meno di 20 minuti viene distribuito e gustato da tutti i partecipanti alla manifestazione.

Il Carnevale Storico di Santhià è uno dei più antichi d’Italia.
Il suo programma, che coinvolge la cittadinanza tutta, ma è ormai un’attrazione turistica ben nota, prevede numerosi appuntamenti che iniziano la settimana ‘grassa’ (quella che precede la domenica “clou”), e terminano il mercoledì delle Sacre Ceneri.

Si inizia il martedi con la presentazione in piazza dei personaggi ufficiali, le maschere protagoniste del Carnevale, che qui si chiamano Stevulin e Majutin e rappresentano una coppia di novelli sposi che invitano tutti a festeggiare, per proseguire il giovedi sera con un grande ballo in maschera per le vie del centro.

Il sabato sera grande avvio del cerimoniale, con il proclama di Stevulin, e poi da domenica a martedi è tutto un susseguirsi di corsi mascherati, sfilate, bande che suonano, danze, giochi, scherzi e allegria, veglioni.

Particolare impegno viene messo nella realizzazione di grandi carri allegorici in cartapesta, che sfilano per un concorso nel quale una apposita giuria assegna premi e riconoscimenti ai più riusciti.

La mega fagiolata si tiene al lunedi, quando, già all’alba delle 5, la banda di pifferi e tamburi ricorda ai fagiolari che le 150 enormi pentole di rame vanno messe sul fuoco.La distribuzione della fagiolata

Per tutto il giorno i “fasulat”, decine di cuochi, coadiuvati da volontari e aiutanti i campo, seguono la cottura dei tanto attesi fagioli grassi, che viene integrata da robuste razioni di salami.

Allo scoccare del mezzogiorno, inizia le distribuzione ai presenti: il programma prevede pane, salame, fagioli e vino per ventimila persone! E viene regolarmente rispettato.

La gente si affolla lungo i punti di distribuzione, munita di recipenti personali che vengono riempiti con generose razioni del prelibato risultato di tanto impegno culinario.

Il lunedi sera, poi, si svolge una spettacolare, variopinta e ricchissima sfilata notturna di carri allegorici e maschere.

Il carnevale si conclude il martedi, con ulteriori giochi al mattino, sfilata e premiazioni nel pomeriggio, e con il gran finale serale del rogo del “babaciu”, un fantoccio di stracci e cartapesta, momento solenne nel quale ci si dà appuntamento per l’anno successivo.

Il rogo del babaciu

Attenta al crescente ruolo delle famiglie che viaggiano in camper, l’organizzazione prevede loro una buona accoglienza, in più spazi appositamente predisposti ed attrezzati – sia per chi desidera partecipare iscrivendosi ai raduni previsti, sia per chi preferisce intervenire in forma autonoma.

Per maggiori indicazioni consultate il sito ufficiale dell’evento: www.carnevaledisanthia.com.