- CamperOnLine Magazine - https://www.camperonline.it/magazine -

L’evoluzione del motorhome

E’ forse il più sognato: associa generalmente eleganza, stile e panoramicità. Ma i motorhomes di oggi sono il risultato di un’evoluzione iniziata diversi anni fa. Ecco alcune delle tappe più significative.

La storia del motorhome europeo inizia da molto lontano: oltre quarant’anni fa, nel 1968, Arca propone il Superjolly, primo esempio di motorhome italiano prodotto in serie.

Arca Superjolly, 1968

E’ allestito sul telaio del Lancia Superjolly passo lungo e adotta la classica e per l’epoca immancabile dinette a ferro di cavallo posteriore. Ne esistono ancora oggi due esemplari, perfettamente funzionanti: di questi, uno si trova in Olanda. Il mercato dei primi anni 70 è piuttosto limitato per quanto riguarda le basi meccaniche: è il tempo, infatti, dei primi Ford Transit, dei Fiat 242, dei primi Mercedes e dei Bedford. Oggi scomparso, questo marchio conobbe all’epoca grande successo. Scelto da alcuni costruttori come base meccanica per le proprie realizzazioni più compatte (ricordiamo, tra i mansardati, gli Arca Scout e i francesi Autostar), equipaggiò i primi integrali prodotti da un marchio che a questa tipologia avrebbe poi associato gran parte della propria storia: Hymer.

La difficoltà di lavorazione del frontale era, insieme alla limitatezza delle componenti disponibili sul mercato, uno degli scogli da affrontare. Per questo, i primissimi integrali disponevano di un frontale squadrato, realizzato con le pareti sandwich normalmente utilizzate per la scocca, o cercavano di inglobare il più possibile il muso della meccanica originaria: è il caso degli Arca Leader, dei Laika Motorpolo e dei Rimor Boxer. Alla fine degli anni Settanta, però, i costruttori iniziano ad adottare i primi stampi in vetroresina: Arca crea i primi Europa motorhome su Mercedes 307D, Elnagh il Magnum su OM Grinta.

Elnagh Magnum, 1981

La costruzione in vetroresina, intanto, fa passi da gigante: alcuni artigiani iniziano a proporre integrali monoscocca, altri associano carrozzerie miste lastroferratura/vetroresina. E’ il caso dei Ciemmeti, acronimo di Costruzioni Motorhomes Torino, dei Camper Italia Professional, dei primi Vas Jumbo. All’estero, Hymer è il primo costruttore a disporre di due tipologie di prodotto: una serie inferiore, quella che darà i natali alla futura classe B, che sfrutta meccaniche Ford, Opel e Mercedes, e quella superiore, antesignana della S, allestita solo su telai Mercedes e dotata di tetto monoblocco in vetroresina.
La tecnologia evolve, e numerosi costruttori iniziano a proporre veicoli a progettazione integrale: tra questi ricordiamo la Valsugana Caravan, capace di associare interni per l’epoca davvero moderni.

La scelta della componentistica, in ogni caso, era piuttosto limitata: per questo molti costruttori cercavano di adottare pezzi standard di derivazione automobilistica. E’ il caso dell’Arca, che sfruttò per i primi integrali Europa, e i successivi Freccia, i parabrezza dei camion OM. E proprio la Factory di Pomezia, nel 1983, propone il primo integrale dotato di telaio ribassato AL-KO: è l’Europa 530, un veicolo compatto allestito su Peugeot J9.

Laika Shadow 6.2, 1986

Fino a quella data la meccanica più utilizzata era il Ford Transit nelle versioni 130 e 160: dotata di ruote gemellate, passo da 327 cm e motore diesel aspirato da 2360 cc capace di sviluppare 62 cv, era adottato da Arca, Laika, Elnagh, Rimor e Hymer. Le cose, però, cambieranno in fretta. Alla fine dello stesso anno, infatti, arriva il Fiat Ducato. E tutti i costruttori lo sceglieranno immediatamente. La prima versione, il 13, è equipaggiato dello stesso motore del Daily 35.8: si tratta di un 2499cc da 72 cv abbinato a un cambio a cinque marce al volante. La trazione anteriore, inoltre, semplifica non poco le trasformazioni. Ecco allora che Arca lo utilizza per tre modelli, gli Europa 551, 610 e 611, quest’ultimo primo alfiere di una disposizione che andrà per la maggiore per diversi anni, quella con le due dinette in fila sulla fiancata sinistra. La dinette a U posteriore, intanto, continua a mietere successi: ne sono l’esempio l’Elnagh Magnum 600, il Rimor Boxer, l’Hymer 534. Laika, intanto, ha ridisegnato completamente il proprio Motorpolo: l’abbinamento al Ducato è riuscito, quello al Daily anche: si chiama Shadow 6.2 e vanta gruppi ottici anteriori di una berlina Mercedes, giroscocca e parete posteriore stampata in vetroresina di design automotive.

Arca America New Deal, 1987

Nel 1986, Arca commissiona a Giugiaro il progetto di un nuovo integrale: nasce così l’America New Deal, allestito su Ducato e dotato di carrozzeria con frontale, tetto e posteriore in monoblocchi di vetroresina, fiancate in alluminio liscio. E’ il primo di una serie di motorhome che faranno scuola. Bruno Giardino realizza, per Safariways, la cabina dei modelli Luxor e Askja. Mobilvetta risponde, nel 1986, con lo Yacht, primo esempio di integrale con cabina monoblocco in vetroresina di stampo automobilistico. Disponibile su meccanica Fiat Ducato o Iveco Daily, a seconda delle versioni, ha il merito, con le versioni 55 e 60 living, di proporre per la prima volta la completa integrazione dell’abitacolo rispetto alla cabina di guida: la zona anteriore, infatti, adotta quattro poltrone girevoli servite, centralmente, da un tavolo rotondo. Una pianta rivoluzionaria che sarà parzialmente ripresa ancora nel 1997, con l’EuroYacht 140. La scuola tedesca del motorhome alla fine degli anni Ottanta parla tre lingue: quella di Hymer, che ha sviluppato la B Klasse su Ducato offrendo una gamma completa di veicoli eterogenei per dimensioni tanto da adottare, per la prima volta il telaio AL-KO biasse sul B694 e la S Klasse su Mercedes 310 e 410, quella di Dethleffs, che ha realizzato il primo integrale su Ducato abbinando una scocca sandwich a un frontale in vetroresina con parabrezza panoramico e cielo monoblocco, e quella di LMC, prestigioso costruttore di caravan che, sceso nel campo dei motorizzati con i famosi Liberty, li ha caratterizzati tanto nel design esterno, piacevole e moderno, quanto nella ricchezza delle dotazioni interne, che prevedono sin da subito il riscaldamento Alde a convettori. Sono i tempi dei Laika Laserhome, con il 57 a fare da mattatore nelle vendite, dei Pilote R850, degli Arca Freccia, Europa e America. Il design continua a farsi strada: VAS, allestitore di grandissimo prestigio, lancia prima l’aerodinamico FuturLine, quindi il NewLine Europe la cui ultima versione, la Evò, è ancora in produzione.

Hymer B694, 1989

Il mercato degli integrali di lusso parla italiano: sono le monoscocche a essere protagoniste. Oltre a VAS, si cimentano con successo la Camper Italia, che con i Diapason bissa il successo dei Professional, e la Cobe Camper, che vanta gli avveniristici Greyhound e i classici Chow. Ma sono presenti anche numerose proposte all’insegna del “value for money”: gli Arca Freccia, Roller Pitti, Elnagh Magnum GL e Safariways Abidjan, Askja e Luxor si rivolgono alle famiglie che a fronte di un esborso non esagerato desiderano un veicolo integrale.

La svalutazione della lira e la sua uscita dallo SME, nel 1992, rende poco competitivi i prezzi dei veicoli di produzione estera: ne traggono giovamento i marchi di casa nostra che continuano a innovare e a inventare. Nel 1992 Laika lancia il progetto Ecovip, declinato, l’anno successivo, anche in versione integrale: è una rivoluzione. Allestiti su Ford Transit turbo da 100cv, offrono piante dedicate alla coppia e alla famiglia. Mobilvetta risponde, nel 1994, con l’EuroYacht. Allestito su Iveco 35.12, rinnova la tradizione del modello precedente associando un design esterno ardito e moderno a un interno spazioso e che ha il coraggio di abbandonare le classiche tinte interne in legno: sarà un successo. Arca lancia la gamma SuperAmerica, Elnagh continua ad affinare il Magnum. Non mancano, nel frattempo, le realizzazioni di grande prestigio: ne è un esempio il Laika Mito (foto di apertura), motorhome da sogno allestito su meccanica Mercedes-Benz 814D e dotato di garage portamoto posteriore.

Mobilvetta Design EuroYacht, 1994

Nel 1994, l’uscita del Fiat Ducato X2/30 spariglia le carte. Se i produttori di casa nostra seguono la linea condotta con successo negli anni precedenti, a partire dal 1995 iniziano a scendere in campo Buerstner, con i primi Elegance, e nel 1996 Knaus, con il Travel-Liner. Ardito nel design esterno, frutto della matita di Manfred Lang, proporrà per la prima volta il concetto di panoramicità associato a dimensioni anche contenute: è il caso del modello più piccolo, il 525, lungo appena 5 metri. Mobilvetta, nel 1996, percorre una nuova via: gli Habitat-Car. Genio e Casanova, questi i nomi dei modelli, adottano linea filante, livrea metallizzata e altezza contenuta entro i 250 cm. Ma il 1994 è anche la data che segna l’arrivo sul mercato di uno tra i più avveniristici modelli di sempre: il Vas Aster. Disegnato da Gianpaolo Tardini, associa una linea incredibile sfruttando appieno le possibilità offerte dalla carrozzeria monoscocca in vetroresina, materiale che è scelto, nel 1995, anche da Esterel per dare vita al nuovo Manhattan.

Vas Aster, 1994

Il lusso tedesco continua a essere rappresentato con successo da Hymer, che nel 1998 rinnova profondamente la B Klasse raggiungendo un considerevole livello stilistico, da Niesmann+Bischoff, che con il Flair I inaugura una serie di grandissimo successo, e con gli LMC. Il livello delle realizzazioni cresce, il motorhome diventa un veicolo elitario. Non mancano tentativi di riproporre integrali a prezzi competitivi: Roller con i Pitti, Rimor con i Bellini e C.I. con gli Elegant provano a percorrere questa strada. Ma abbandonano dopo poco.

Nel 2000 Dethleffs propone il PremiumClass, gamma ammiraglia destinata, come dice il nome, a occupare il segmento Premium del mercato. Il Fiat Ducato è la base preferita: spesso associato al telaio extraserie AL-KO, è scelto da Hymer, Dethleffs, Buerstner, Niesmann+Bischoff, Pilote, Frankia e Knaus. Crescono le dotazioni, con doppi pavimenti passanti, le idee e il design: emblematici, in tal senso, le realizzazioni di Bruno Giardino (Mobilvetta BlueLine, Wingamm Cx).

Dethleffs Premium Class, 1999

Laika Ecovip H722, 2004

Nel 2003 Laika rinnova profondamente la propria gamma di integrali: nascono gli Ecovip H. Rivoluzionari nello stile, associano le piante più diffuse a interessanti idee di garage, particolarmente evidenti nelle versioni 600 e 680. Due anni più tardi è la volta di Arca: l’H720GLM, infatti, adotta una cabina monoblocco in vetroresina di riuscito design. Nascono, nel frattempo, gli Chic Carthago, esempio di motorhome di alta gamma calibrato per coniugare stile, design ed eleganza e aprire il mondo della Factory di Ravensburg ai clienti in possesso della patente B. Il made in Italy, comunque, è più vivo che mai: un esempio sono i Nazca Mobilvetta, futuristi e raffinati. Non mancano, però, le proposte dall’estero: gli ingegnosi Frankia, primi a introdurre toilette a volume variabile e pareti estensibili, gli eleganti Esterel e LeVoyageur, i classici ma sempre apprezzati Rapido.

EuraMobil Terrestra I660HB, 2006

Nel 2006, l’arrivo del Ducato X2/50 è l’occasione per un profondo rinnovamento delle gamme: Hymer rinnova, come già avvenuto nel 1998, il riferimento per l’intera categoria degli integrali con la nuova B SL Klasse, ulteriormente migliorata nel design interno due anni più tardi. Gli Ecovip H lasciano spazio ai Rexosline, che ne ripropongono i tratti salienti dei predecessori con un interno ancor più elegante. E’, nuovamente, tempo per inventare linee avveniristiche: senza paragoni, a tal proposito, gli EuraMobil Terrestra. Il mercato intanto riscopre il concetto di integrale a prezzo competitivo: Hymer B Classic e Buerstner Aviano sono i precursori di una categoria che si arricchisce di marchi e proposte: ecco Moovéo, Itinéo, Knaus Sport Liner, Hymer B CL. L’integrale si caratterizza sempre più come veicolo per la coppia, al massimo per la doppia coppia: caratterizzati da letti gemelli, garage o matrimoniali nautici, vedono la possibilità di sostituire sempre più spesso il letto basculante con una fila di pensili.

La crisi, sviluppatasi a partire da metà 2008, ha avuto effetti anche sul mondo dei veicoli ricreazionali: ciò nonostante, però, non è venuta meno l’inventiva e la voglia di proporre idee nuove: ecco, allora, gli Infinity di Camper Monoscocca, esempio di costruzione monoguscio seriale proposta a prezzi competitivi, e i nuovissimi Mobilvetta K-Yacht, formalmente eredi di una lunga tradizione ma sostanzialmente nuovi e di ispirazione europea.

Se desiderate conoscere un po’ di storia anche delle altre tipologie costruttive, potete visitare nuovamente la rubrica “Come eravamo” dove è possibile consultare alcuni articoli concernenti l’evoluzione dei mansardati e dei profilati. Se invece state pensando di acquistare un veicolo ricreazionale o di sostituire il vostro, e magari intendete cambiare tipologia per soddisfare meglio le vostre esigenze, vi consigliamo la lettura della rubrica “Prima dell’acquisto“: offre, infatti, l’analisi dettagliata delle varie tipologie costruttive (mansardati, profilati, integrali), ognuno con i propri punti di forza e le proprie debolezze, ma soprattutto con un’attenzione particolare agli elementi più sensibili da controllare e verificare prima di procedere all’acquisto.