April 23, 2024

“Allora, hai capito tutto tesoro? Dovresti consegnarlo alla signora della merceria. Sa già tutto. Mi raccomando Amore, ricordati di scongelarti la cena al mattino quando vai via e ricordati che, se fai una lavatrice, l’ammorbidente va nella vaschetta di sinistra. Non dovresti avere bisogno di stirare ma se per caso ti servisse qualcosa lo puoi dare alla figlia dei vicini… è abbastanza brava. Non fare tardi alla sera e ricordati di chiudere bene le finestre e…”

Il Fenomeno dopo i primi 45 secondi di raccomandazioni, modi d’uso, istruzioni e… ‘tostatura di maroni’ si era messo in ‘modalità ibernazione’. Si era stampato sul viso l’espressione da ‘cucciolo di foca’ e pareva pendere dalle labbra della Princy.

Come ogni anno, in occasione dell’avvento del giorno della nascita della Regina Madre (la parola ‘compleanno’ era stata radiata per Regio Editto dopo il compimento del 60esimo anno) Her Majestic aveva munificamente offerto alle due Princy una crociera con una nota compagnia… la ‘Casta Crociere’. L’anno precedente era stato invece un week end in una nota località altoatesina a cui aveva preso parte anche il Fenomeno.

‘Sto giro però suocera e genero si erano trovati in sintonia… Il genero aveva accampato soverchianti impegni lavorativi e la suocera, fingendo una delusione che era ben lungi dal provare, aveva ‘compreso, scusato e… risparmiato’.

D’altra parte 10 giorni di crociera nel Mediterraneo con la Royal Family non sarebbero stati una passeggiata di salute… Il sistema nervoso del Fenomeno avrebbe senz’altro collassato ed allora tutte le opzioni sarebbero state valide… tutte… ma una sarebbe stata di gran lunga la più gradita… abbandonare Her Mayestic in Marocco ripartendosene con in cambio un cammello che, ancorchè malato, sarebbe risultato più simpatico di quella donna nostalgica e affetta dalla ‘sindrome di Spakk&Kazz ‘.

Sarebbe comunque stata un’azione destinata a fallire poiché le autorità diplomatiche di quel Paese non avrebbero lasciato cadere nel nulla un atto che, se andava bene, sarebbe stato inquadrato come ‘traffico illegale di sostanze tossiche’.

“….è tutto Amore… spero di non essermi dimenticata nulla… ah sì… ero così presa dagli aspetti pratici che non ti ho detto che ci mancherai moltissimo. Mi dispiace che tu non possa venire. Mancherai tanto anche alla piccola Mary ma vedrai che ci sentiremo tutte le sere e…”

Il rapido quanto inutile check sullo stato di avanzamento del ‘discorso alla nazione’ della Princy grande aveva confermato al Fenomeno che poteva restare ancora in modalità ‘ibernazione’ per un tempo stimato di 7 minuti.

L’espressione da ‘cucciolo di foca’ lasciò il posto alla ben più appropriata espressione ‘bassett hound orfano’.
Il Fenomeno era ormai maestro di recitazione… il grande Albertone Nazionale non lo avrebbe temuto ma rispettato sì.

Il citofono richiamò il Fenomeno alla ‘modalità on’…”Ecco i nonni… apro io… porti tu le valigie cucciolo?” ‘squillò’ la Princy in preda all’eccitazione per l’imminente partenza… sebbene avesse fatto una scelta d’amore nello sposare quell’uomo così diverso e lontano dal mondo in cui la Princy era nata e cresciuta non disdegnava affatto di rivivere per qualche giorno l’atmosfera ‘di Corte’.

“Siete sicure che i tuoi ‘bauli’ e quelli di HM sono a norma? Siete sicure?” Domandò con insistenza il Fenomeno che aveva assunto la posizione di sforzo modello ‘sollevatore di pesi ex Unione Sovietica’.

“Certo Amore… nessun problema… non siamo mica in aereo… nessun limite di peso. Non può mica precipitare… è una nave”. La risata cristallina della Princy risuonò nella stanza.

“No Amore…” pensò il Fenomeno “… le navi non precipitano… semmai affondano”. Poi pensando a H.M. “… quasi quasi…”.

Non finì di formulare il pensiero… “Eccoci qua… siete pronte? Carichiamo sulla macchina del papà e poi dobbiamo proprio andare ‘bambina mia’ perché da Verona a Savona un po’ ci vuole e poi magari troviamo traffico e sai che a tuo padre non piace arrivare all’ultimo… poi dobbiamo parcheggiare, scaricare e bla bla bla bla…”.

Il Fenomeno avrebbe voluto rientrare in ‘modalità ibernazione’ ma se gli dei fossero stati clementi tra breve la Royal Family sarebbe salita in ‘carrozza’.

“Fate buon viaggio e divertitevi…“. Il Fenomeno restò alcuni istanti con la manina alzata mentre l’agitava in attesa che il ‘Corteo Reale’ scomparisse alla sua vista. Sul volto aveva dipinta l’espressione nobile ‘dell’eroe che si sacrifica’… nell’animo quella subdola del ‘cialtrone d’osteria’.

Aveva un po’ di nostalgia, sia della Princy che di Bloody Mary che lo aveva abbracciato stretto stretto ma…. “Ecchecaxxo… mica vanno in guerra… il tempo volerà… non me ne accorgerò nemmeno… purtroppo”.

Una parte del suo cervello aveva già ‘svoltato’ selezionando lo stato emotivo di… ‘kaimano’.

Rientrò in casa e fu quasi stordito dalla sensazione di… come dire… pace. La casa era avvolta nel silenzio. Un evento straordinario che probabilmente avrebbero cercato di spiegare in una delle prossime puntate di ‘Voyager’ senza peraltro riuscirvi.

Era ora di pranzo… nel senso che erano le 10 e 30 del mattino ma il suo stomaco aveva un orologio radio controllato dal radiofaro di Nairobi e nella savana la lotta per procurarsi il cibo non era scandita da rigide convenzioni… i predatori non portavano cronografi in titanio… portavano appetito.

Si portò davanti al frigo… un energumeno di colore giallo con ‘due spalle così’.
Si mise in posizione ‘lottatore di Sumo’.
Alzò prima il piede destro… poi il sinistro e poi, mentre l’avversario rimaneva immobile lo attaccò con una mossa tanto fulminea quanto scorretta e aprì lo sportello…

“Mi dispiace amico ma non siamo nel paese dei Samurai… siamo nella savana e se vuoi che la Princy quando torna ti trovi con addosso almeno il colore è meglio che ti svegli perché se vai avanti così mi sa che in questi giorni ti ‘svernicio’.

Senza ulteriore indugio scannerizzò i ripiani del Nippo… “Brava la mia Princy… è quasi tutto con la scritta ‘lait’ ma ti è sfuggita la ‘soppressa nostrana all’aglio’ e la ‘punta di Reggiano 36 mesi’… sono occultate nel comparto verdure cara la mia testolina di caxxo” e così mormorando aprì il cassetto verdure e attaccato alla ‘soppressa batteriologica’ un post it giallo… come il frigo…. “Me ne sono accorta caro il mio testolone di caxxo… cominciamo male… forse sono innamorata ma non rincollionita”.

Il Fenomeno rise di gusto ma in fondo in fondo gli bruciava…”Dovrò cambiare qualche tattica… ormai sono diventato prevedibile”.

Sentì uno scalpiccio indemoniato provenire dal piano di sopra… era la femmina bionda di segugio che scendeva a ‘velocità freccia di balestra’ dalle scale dopo aver fiutato il ‘selvatico’. Arrivò a fondo scale e in derapata controllata schivò il vaso del ‘ficus’. Curva secca a sinistra e… ‘cornata imperiale’ contro sedia ‘fuori posizione’… “Anche tu sei diventata prevedibile… se al posto della sedia ti ritrovi un baule della Princy ti accorgi dell’utilità del casco” l’apostrofò il Fenomeno.

Non era stato addestrato all’uso dell’arma bianca sul ‘selvatico’ ma possedeva un dono naturale. La lama da 43 cm. affondò con una facilità disarmante e l’aroma, già intenso, fuoriuscì dalla ‘ferita’ inferta dal Fenomeno alla soppressa all’aglio pervadendo la cucina con un effluvio (e qui non cominciate a rompere i collioni con le definizioni da codice della strada perché sto parlando di ‘soppressa’ e non di ‘sosta’) che portò la salivazione del Fenomeno a livello ‘Mastino Napoletano’.

La femmina bionda a pelo duro era seduta… scossa da fremiti incontrollabili… “Non posso darti niente… ti fanno male queste cose… vai a nanna” la esortò il Fenomeno.
La segugia parve nemmeno udirlo ma aveva un’espressione negli occhi color nocciola come a dire “… invece a te lo ha prescritto il medico vero?”.

Il Fenomeno addentò la prima fetta ‘diametro 10 spessore 1’…. “Squisita” pensò mentre guardava il cane… “Certo che ‘sto cane ha proprio uno sguardo espressivo… sembra voglia parlarmi…”.

La soppressa era una profumata opera d’arte… le mani sapienti che l’avevano creata non avevano lesinato sugli aromi… il Fenomeno ne era estasiato ma si trattenne.
Prima di abbandonarsi ai piaceri che la soppressa prometteva doveva adempiere al dovere… Prese la ‘punta di Reggiano 36 mesi’ e con la ‘lama da passeggio’ ne troncò un cubetto, poi un altro e un altro… e un altro ancora. A dieci si fermò. Non per mancanza di appetito… per pudore.

Guardò la segugia che nel frattempo era immobile. Pietrificata. Lo fissava così intensamente che il Fenomeno pensò volesse ipnotizzarlo… “Ehi ‘giucascasella’… neanche se mi guardi fino a Natale ci riesci…” ma mentre diceva così il Fenomeno lanciò un ‘dado’ di Reggiano 36 che la segugia intercettò al volo… forse era proprio giucascasella… o forse la psiche del Fenomeno non era così difficile da ‘controllare’… (Buona la seconda… e dal pubblico si alzò una stendingovescion).

Il Fenomeno consumò il pasto in silenzio lasciandosi trasportare dal sapore del cibo. L’ultimo ‘sasso’ di Reggiano 36 lo lanciò in aria sopra di sé… ne seguì la traettoria ascensionale e quando stallò aprì la bocca e attese… una frazione di secondo dopo il ‘sasso’ sparì la dove era atteso. La macchina ‘scortecciatrice’ a 32 denti non fece molto caso all’ultimo arrivato che in pochi secondi venne ‘trasformato’ in proteine… “Sempre in gran forma vecchio mio” pensò di se stesso il Fenomeno “Visto che presa giucas?” aggiunse rivolto alla femmina bionda, slanciata, a pelo forte.

La Segugia aveva assistito dal tappeto della sala al pasto del ‘leone’ e, come una ‘jena’, aveva atteso che le venissero lasciati i ‘resti’ ma lei non era una ‘jena’ e, purtroppo, il Fenomeno non era un ‘leone’… non avanzava mai niente.

Adempiuto con la consueta diligenza alla soddisfazione di uno dei bisogni primari il Fenomeno era pronto ad inaugurare il lungo, solitario e, soprattutto, silenzioso week end che aveva davanti a sé seguito da una settimana che, anche se lavorativa, sarebbe trascorsa in meditazione sui grandi temi della vita.
In altre parole all’insegna del fancaxxismo più sfrenato.

Avrebbe approfittato di quei dieci giorni per addestrarsi alla sopravvivenza in ambiente altamente ostile. Questo sarebbe divenuta la casa dopo il week end… un ambiente altamente ostile dove la biancheria sporca veniva ‘seminata’ con criterio ‘random’… quella pulita sarebbe stata progressivamente sterminata… la tavola non sarebbe stata apparecchiata e i piatti sporchi si sarebbero auto caricati nella lavastoviglie dalla disperazione… I cartocci del ‘mec’ avrebbero fatto bella mostra di loro sfidando i contenitori di ‘panara doppia mozzarella’… Lo scenario lo eccitava e spaventava allo stesso modo…. un Viet Nam 35 anni dopo… Il Delta del Mekong sarebbe parso un luogo sicuro al confronto di casa sua.

Non lo faceva volentieri. Anche a lui piaceva vivere nell’ordine e nella pulizia ma lui era addestrato per missioni ad ‘alto rischio’ e non poteva sprecare il suo talento con mansioni da retrovie… il giorno prima del rientro della Royal Family avrebbe bonificato sommariamente la zona e l’avrebbe affidata alla squadra di disinfestazione… “Con ‘un tre ore’ di attività affidata alle capaci mani della Celestina mi tolgo il pensiero e mi tolgo… dai guai.” aveva pensato il Fenomeno.
La sua arma segreta… la Celestina… un’esemplare adulto del profondo nord est ‘declinato’ al femminile più per la denuncia fatta all’anagrafe che per aspetto.

La conformazione fisica della Celestina sembrava essere stata studiata in laboratorio… gli avambracci erano quelli di braccio di ferro… e si armonizzavano splendidamente con i polpacci a ‘schiena di tasso’ (sia per dimensioni che per ‘pelliccia’). Ciò che stava tra gli arti superiori e quelli inferiori era sapientemente proporzionato ai medesimi… in sintesi… un ‘transformer con i baffi’.
La Celestina avrebbe brontolato sommessamente in un idioma arcaico a lui quasi sconosciuto e del quale avrebbe colto solo alcune ‘schegge’ del tipo… ‘quela roia de to mare’… ‘che ta cunà’… ‘ma va a torlo in cvl’… etc. ma si sarebbe messa al lavoro e avrebbe tolto al Fenomeno ogni preoccupazione.
Tra loro esisteva un tacito patto…. la Celestina non avrebbe ‘fatto rapporto’ e lui avrebbe continuato a credere che le bottiglie di Bardolino ‘evaporavano’.
Era un muto patto tra gentiluomini basato sulla fiducia reciproca… in altre parole un ‘RRS’ (Ricatto Reciproco Simultaneo).
“Sarà anche un trasformer ma io non l’ho mai vista trasformarsi… sempre uguale… chissà… magari si trasforma nel letto con il marito…” Il Fenomeno non resistette. Si abbandonò ad una risata liberatoria… scacciò i ‘cattivi pensieri’ e assestò un’altra legnata al morale del frigo perché in men che non si dica aveva aperto e richiuso la porta non senza aver prelevato una Moretti bionda dal ripiano ‘Riservato Comandante’.

Era una di quelle giornate che solo novembre può regalare….
Iniziata con il frescolino pungente delle prime ore del mattino, preludio d’inverno, si era poi riscaldata di piacevole tepore, rimpianto di primavera, man mano che ci si avvicinava al mezzogiorno.
Nel tardo pomeriggio si sarebbe affacciata la nebbia con la suggestione di una serata in taverna davanti al camino con una coppia di amici…‘stinco e patate’ e poi su COL a… sparare ninchiate.

Ma prima che fosse sera il Fenomeno aveva una giornata di ‘duro lavoro’ da affrontare.

Aveva già pianificato con le ‘sorelle’ Logica e Intelligenza i suoi impegni.

Le due attempate ‘signore’ venivano raramente a far visita al Fenomeno e quasi sempre erano di cattivo umore…. si lamentavano che lui non si applicava a sufficienza e si vedeva lontano un miglio che non vedevano l’ora di andarsene… “Tu non ci meriti…” oppure… “Tutto tempo perso” e ancora….. “E’ come dare perle ai porci”.

Il Fenomeno si era sforzato di trattarle con gentilezza, fingendo anche di non cogliere le frasi offensive che le due anziane ‘donne’ si scambiavano bisbigliando e di cui lo facevano oggetto ma non era riuscito a sopportarle a lungo e dopo un po’ i suoi modi erano divenuti meno ossequiosi… meno premurosi, sino al fatidico… “Signore… accendete le sirene e andatevene ‘hgare’ d’urgenza… ci sono persone che hanno bisogno del vostro supporto… io mi accontenterò dei miei fidati consiglieri di sempre… messer Istinto e madonna Botta di Cvlo”.

Le ‘sorelle’ svanirono indispettite.

La sua felicità era in fase di decollo. Ben presto sarebbe salita di quota fino a stabilizzarsi ad altitudini molto alte. La Mirage lo attendeva in bacino di carenaggio. Doveva provvedere ad un paio di controlli e a qualche riparazione. Danni di poco conto subiti durante la seconda campagna di Sicilia… nella battaglia di Favignana. Erano dettagli ma richiedevano il loro tempo. Avrebbero potuto compromettere una missione e lui non affidava nulla al caso… magari a madonna Botta di Cvlo sì, ma al caso no. Erano cose diverse.

Doveva indossare l’uniforme da lavoro. La vestizione era una fase con un intrinseco significato psicologico. Gli permetteva di concentrarsi sulle cose da fare.

Indossò il ‘gins’ stinto e la felpa di UCLA. L’ex scarpino da passeggio della Adidas faceva ancora la sua ‘porca’ figura ed era adattissimo a calcare il ponte superiore della Mirage.Il tutto sarebbe stato completato con una ‘salopett’ mimetica fuori ordinanza acquistata al lidl per euro 9,99… di ovvia fabbricazione cinese e indossata nella sua cabina sulla Mirage.

Uscì di casa con la serena consapevolezza che nessuno lo avrebbe distolto dai suoi compiti che si apprestava a svolgere con entusiasmo…

“Ehilà… solo soletto per un bel po’ di giorni eh?… Ma ti tengo sotto controllo sai?… e se hai bisogno di qualcosa…. magari qualche sera puoi venire a cena da noi…”

La vicina di casa, affetta pure lei dalla sindrome di ‘Spakk&Kazz’, lo osservava dall’altra parte della giovane siepe di pitosforo. L’ingenua credeva di poter controllare un incursore… poveretta. Erano innumerevoli le manovre elusive che il Fenomeno avrebbe potuto attuare per uscire o entrare dal suo ‘fortino’ facendo credere di essere in casa quando non lo era o di essere fuori quando invece era ‘in posizione’…

“Eh già… le Princy sono partite da un paio d’ore e già mi mancano… grazie ma ho tutto e poi la sera rientrerò tardi dal lavoro… cena veloce, porto la Sissi a fare una corsa e poi a… nanna. Così sento meno la nostalgia… comunque grazie.”

La ‘spia’ parve accontentarsi della risposta di quell’uomo di poche parole ma sempre gentile nei suoi confronti… non dava molta confidenza ma per timidezza mica per antipatia…

“Comunque se hai bisogno siamo qui…” concluse lanciando al Fenomeno uno sguardo materno.

“Ora che ci penso la Princy mi ha detto che se avessi bisogno di far stirare qualche camicia posso darla a tua figlia… magari approfitterò della tua gentilezza e passerò senz’altro per un caffe…” aggiunse il Fenomeno allontanandosi con la segugia che saltellava allegramente davanti a lui… era il suo modo per far capire che le scappava… “…ancora grazie… ciao” concluse il Fenomeno.

“Ci conto e salutami la Princy e tua suocera quando le senti… è una donna così brava…”

La mano destra del Fenomeno all’udire quell’ultima frase scattò verso l’ascella sinistra alla vana ricerca della sua Smith&Wesson calibro 40 che portava solo nella sua immaginazione ma… “Ci sono molti modi per chiuderti la boccuccia cara la mia ‘mataari’ del caxxo…” pensò il Fenomeno mentre procedeva di buon passo nel vialetto alberato.

“Non sarai certo tu a rovinarmi questa radiosa giornata… di ‘perpetue’ anche peggio di te ne ho sgranocchiate più di una… se invece di dedicarti a me ti dedicassi di più a tuo marito probabilmente avrebbe un’espressione diversa da quella di un casellante di Melegnano il primo di agosto.” Pensò il Fenomeno mentre il sorriso tornava ad illuminare il suo volto sereno… “Dovrò piantare una siepe più alta e al più presto…” Poi il suo cervello abbandonò definitivamente la vicina al suo destino.

Il rimessaggio era un pullulare di camper che facevano manovra per uscire dagli stalli… macchine che facevano manovra per entrare negli stalli lasciati liberi dai camper… camper in fila che attendevano il loro turno per caricare l’acqua… membri degli equipaggi che trasportavano borse dai bauli delle auto ai gavoni dei camper… un gran bel movimento di gente… la ‘base navale’ era in piena attività. La ‘flotta’ di incrociatori, portaerei, fregate e ‘fregature’ stava lasciando gli ormeggi.

C’era anche qualche vecchia corazzata e qualche antico vascello che con orgoglio e coraggio si apprestavano a sfidare una volta di più il mare aperto. Avevano sicuramente più probabilità loro di tornare di qualche ‘peschereccio’ vestito da cacciatorpediniere antisom.

Il Fenomeno parcheggiò davanti alla Mirage.

Il suo vicino, un Comandante di fresca nomina, stava strigliando l’equipaggio reo di aver messo sottosopra il ponte di comando con cuscini e sacchi letto che avrebbero dovuto essere stivati altrove.
Era tutto uno sbraitare ordini.
C’era nervosismo nell’aria.…. non sarebbe stata una missione facile per quell’equipaggio.

Il Fenomeno salutò il collega che rispose frettolosamente al saluto e continuò a dirigere le operazioni di imbarco.

Si diresse verso il ponte della sua Mirage e salì a bordo.

Da un primo sommario controllo visivo la ‘nave’ era in ordine. Le batterie risultavano cariche… l’apparato fotovoltaico stava lavorando… non c’erano odori sgradevoli e la porta del frigo era socchiusa. “Perfetto” mormorò il Fenomeno mentre abbassava gli oscuranti e apriva i boccaporti laterali e superiori. Fuori le attività continuavano alacremente e le ‘voci’ dei motori della ‘flotta’ gli giungevano attutite così come le voci dei Comandanti e dei membri dei vari equipaggi.

C’erano Comandanti esperti ed equipaggi ben addestrati…. li riconoscevi subito… pochi ordini impartiti con calma autorevolezza… frasi di incoraggiamento per l’equipaggio… una supervisione attenta ma non assillante…. gli errori dei membri più giovani usati per insegnare e non per punire.
Quelli erano uomini che si erano forgiati per il comando ‘facendo’ e non ‘guardando’… il Fenomeno sperava un giorno di somigliare a quei Comandanti che trasmettevano sicurezza e che erano seguiti ciecamente dal loro equipaggio… sapevano tenere dentro se stessi le tensioni e le incertezze e non lasciavano che trapelassero al resto dell’equipaggio… Comandanti forti che non mostravano mai i muscoli. Non ne avevano bisogno.
Molto diversi dai Comandanti tirannici che rendevano una missione un’inferno… il Fenomeno li aveva soprannominati ‘Furio’ e provava tenerezza per la ‘Magda’ di turno… quelli erano Comandanti muscolosi… molto autoritari e poco autorevoli. Il Fenomeno sperava di non somigliarli troppo.

C’erano poi i Comandanti al ‘primo comando’ con equipaggi inesperti e impacciati che giravano a vuoto… spostando a destra ciò che il compagno aveva messo a sinistra…. scaricando quello che era stato appena caricato… appoggiando parti dell’equipaggiamento sulla banchina che sarebbero state probabilmente dimenticate, se andava bene, o ‘tritate’ dalle ‘eliche’ se andava male.

Si sarebbero fatta la loro esperienza… qualcuno si sarebbe ‘congedato’ perché quella vita non faceva per lui… qualcuno si sarebbero ‘raffermato’.

C’erano poi coloro che non appartenevano a nessuna ‘Marina’… Corsari, Pirati e Rinnegati. Era più difficile riconoscerli alla prima occhiata ma se si osservava bene li individuavi. Erano quelli che partivano con le saracinesche ‘un pochino’ aperte….

“Tanto mentre si viaggia nessuno se ne accorge di un ‘filino d’acqua’ e si guadagna una mezza giornata di ‘libera’…”

ma anche se non ti accorgevi del ‘filino d’acqua’ lo si capiva da come avevano lasciato l’ormeggio… sacchetti vuoti ed altri resti abbandonati ‘al vento’ che in poco tempo avrebbe ‘cancellato’ l’identità del rinnegato e sarebbero diventati ‘il sacchetto di tutti’… ‘i resti di tutti’ e se qualcuno gli avesse fatto notare la cosa avrebbero detto… ”Non è nostro… deve averlo portato… il vento”… sarebbero stati probabilmente gli stessi che in altri luoghi avrebbero aperto le saracinesche ‘grigie’ e magari anche ‘nere’ …. un comportamento ‘valoroso’ questo che avrebbe ammantando di imperitura ‘gloria’ ed eterna ‘benevolenza’ l’intera flotta.

Il Fenomeno tornò ad occuparsi dei motivi per cui si trovava a bordo della Mirage.

La Sissi si era acciambellata sul sedile di guida e si godeva il tepore del sole amplificato dal parabrezza. Aveva una classe ed un’eleganza inarrivabili nello ‘spararsi’ penniche da esposizione… alcune erano tali da essere classificate come ‘stato semiletargico’ e quindi si collocavano fuori concorso per la categoria ‘canidi’ e anche in quella ‘felini’ sarebbe stata esclusa… l’unica possibilità era nella categoria ‘plantigradi’ ma lì era troppo pericoloso… quel po’ di gloria non valeva il rischio di rimetterci la pelliccia biondo/fulvo.

Aveva indossato la ‘salopett 9,99’ che gli calzava a pennello. I bretelloni elasticizzati non erano affatto fastidiosi e le strisce di velcro posizionate sui fianchi consentivano la ‘ricerca’ del giro panza più confortevole.

Due tasche laterali sul pantalone e una centrale sul petto completavano la ‘dotazione’.

L’interno era in morbido ‘pile’ cinese che la rendeva confortevole anche indossandola a ‘pelo’…. “Ottimo acquisto… dovrò consigliarlo su COL.” Pensò il Fenomeno con un mezzo sorriso.
Si avviò verso la porta della cellula per scendere…

Primo scalino…. Il ‘morbido pile cinese’ mostra un ‘grip’ eccezionale sul ‘gins U.S.A’ portando la cucitura del cavallo prossima al collasso….

Secondo scalino…. Il Fenomeno realizza il rischio di cedimento ma prima che l’ordine del cervello arrivi, la gamba destra ha già effettuato l’aggraziato movimento che lo porta al suolo….

È un attimo. La cucitura cede… nel punto peggiore… alla fine della cerniera… (all’altezza dei maroni per capirci) e da lì compie la circumnavigazione del cvlo del Fenomeno.

Il rumore potrebbe somigliare a quello di una raffica prolungata di M60 ma nella realtà è molto più simile a una meno marziale scoreggia calibro ‘bovino da latte’.

Il mezzo sorriso sul viso del Fenomeno si cristallizza per un istante e poi svanisce lasciando il posto ad un’espressione di stupore misto contrarietà.

Le sinapsi del Fenomeno, di solito scorrevoli come la Salerno Reggio Calabria, stavolta si trasformano nel ponte di una portaerei e, tramite catapulta, danno inizio al decollo di ‘sonetti da caserma’ e mentre l’aria si riempie di armonia il Fenomeno invia uno speciale ringraziamento a coloro che hanno cucito la ‘salopett’ porgendo anche i migliori sensi della sua stima alle loro madri.
“Su COL meglio che non dica un caxxo altrimenti chi li sente quelli… ‘Avresti potuto…. io avrei fatto….’ oppure… ‘ma sei proprio un pirla… a me non mi fregano mica…’ e via di seguito. Prima che la smettessero avrebbe totalizzato quasi 2000 letture e 73 interventi il più benevolo dei quali sarebbe stato… “Sono veramente dispiaciuto… ti consiglio la tuta da lavoro D&G…. sul mio mezzo è di serie ma se vuoi la puoi trovare a $ 399 su ibei…”.

Non erano cattivi ma quando ‘uno di loro’ rimaneva ‘fregato’ scattava il meccanismo psicologico di autoprotezione del branco che, per esorcizzare la s.f.i.g.a., offriva in ‘sacrificio’ lo sventurato di turno che oltre alle conseguenze delle ninchiate che aveva fatto si beccava anche una dose di ‘pubblico ludibrio’ che aumentava in lui la prostrazione.

Finite le ‘Odi’ il Fenomeno rientrò sul ponte di comando…. Si tolse la ‘salopett 9,90’… la lacerazione non era ‘operabile’ almeno per le sue competenze… avrebbe al massimo potuto tentare un intervento d’urgenza con il saldatore a stagno ma qualcosa gli diceva di non accanirsi.
Prese la ‘cinesina’ e la gettò laddove avrebbe dovuto essere sempre stata.

Suspicious minds parve interrompere ‘l’escalescion’ di incaxxatura…. Elvis ‘On stage in Memphis’ era sempre un bel sentire… prese il cell interrompendo così quell’opera d’arte….

“CiaoAmoretuttobene?NoisiamoalcaselloilviaggioèstatounameraviglialapiccolaMaryhadormitosempreelagiornataèsplendida….”
Il Fenemono era innescato….esplose….”Ekkekazzo…. mi hai fatto una domanda… dammi il tempo di rispondere e… ogni tanto metti la sicura alla bocca o metti il selettore su raffica breve…. Si va tutto bene… no… cioè si… sono nervoso… niente… piccoli contrattempi…. Si ho fatto colazione… no non ho pranzato e se la prossima domanda è se ho fatto la cacca la risposta è… ‘non ancora ma ti prometto che ti avverto quando succederà e mi sa che non manca molto per cui se vuoi stare al telefono….”

Il sarcasmo del Fenomeno ebbe quantomeno l’effetto di urtare la permalosità della Princy che da quel momento cominciò ad esprimersi a monosillabi…. “Bene… ciao… ci sentiamo quando chiami tu… clik…”

“Maronnadocarmine ti ringrazio…” Il Fenomeno tirò un sospiro di sollievo. Guardò la segugia che fremeva nel sonno ed emetteva guaiti quasi impercettibili…. Nei suoi sogni stava rincorrendo qualche innocente abitante di un bosco immaginario.
“Beata te… anche io vorrei inseguire qualcuno e visto che sono più lento di te mi accontenterei di avere una balestra…”

Decise che era il momento di rilassarsi. Inoltre lo spirito malvagio della ‘soppressa all’aglio’ non voleva saperne di abbandonare il ‘corpo’ della stessa…. Avrebbe dovuto ricorrere ad un esorcismo a base di una mezzo litro di ‘cocazero’ con ghiaccio…. Male non avrebbe fatto neppure al ‘Reggiano36’ che iniziava a manifestarsi con ‘secchezza delle fauci e sete viva’. Aveva la ‘cocazero’ ma non il ghiaccio…. Si sarebbe accontentato.

Intanto la ‘flotta’ stava salpando. Entro dieci minuti molti stalli sarebbero rimasti vuoti o al massimo occupati dalle autovetture. Occhieggiò la dinette piccola lasciata in ‘assetto notte’.

“Ma sì… un po’ di relax e poi ‘di nuovo’ al lavoro ma prima…” Aprì il pensile alla sua destra e prese la custodia dei cd. Fece una veloce ricerca e trovò quello che cercava. Inserì il dischetto nel lettore…. Si sdraiò e attese che il ‘braianadams’ prendesse in considerazione la sua richiesta… le note di ‘debestdeisovmailaif’ lo predisposero alla serenità…

La pennica ristoratrice gli aveva restituito il buon umore.
Era ancora sdraiato aspettando che i ‘fumi’ del sonno venissero dissolti dal progressivo avanzare della ‘Coscienza’.

La segugia era ancora tramortita. Avrebbero potuto rubare il camper e tutto il suo contenuto e non se ne sarebbe accorta e se le avessero lasciato il sedile avrebbe anche rivolto uno sguardo grato ai ladri.

Il Fenomeno l’accarezzo sulla testa e il ‘fedele cane’ non fece una piega…”Si ma fatti vedere da un veterinario ragazza perché qui abbiamo superato da un pezzo il ‘lapsus della vigilanza’ e stiamo veleggiando allegramente verso la ‘la perdita di coscienza’…. Da lì al ‘coma’ è un attimo…’

Si stirò guardando fuori dal parabrezza. Il grosso della flotta era in mare aperto. Il rimessaggio era ormai silenzioso.

I pochi Comandanti presenti erano intenti alle loro attività. Alcuni, armati di ‘straccetto’ da passeggio, giravano intorno alla loro unità passandola in rassegna pronti a lucidare i particolari eventualmente sfuggiti.
Sarebbero rimasti ormeggiati quel week end e mentre la loro giornata, iniziata di buon ora e trascorsa alacremente, volgeva al termine facevano fatica a tornare a casa… le attività erano di fatto terminate da una buona mezz’ora ma, come anche lui ben sapeva, era sempre difficile separarsi dalla propria unità…. Era come separarsi dall’amante dopo l’amplesso selvaggio e prolungato…. Le ultime carezze e poi la dolorosa separazione.

Il Fenomeno fece spaziare lo sguardo all’interno della Mirage…. “Eh già mia cara… io e te siamo ancora ai preliminari ma anche quelli hanno il loro fascino e tu ci ‘sai fare’… sei una vera maialina… avanti con il petting.”

Mentre formulava questi pensieri ‘hard’ gettò uno sguardo alla ‘salopett’ che faceva capolino dal sacchetto dei rifiuti…. “Meglio così… non esaltava la mia figura… mi ‘inchiattiva’ troppo… lasciamo che le femmine adulte possano gioire alla vista del mio splendido corpo… il duro addestramento di un incursore ha anche i suoi lati positivi”.

Aprì il gavone sotto la ‘dinett’ grande ed estrasse la cassetta degli attrezzi… il movimento compresse lo stomaco dove la soppressa era ormai quasi del tutto annientata ma, come ogni valoroso avversario, ebbe un ultimo palpito…. Il Fenomeno lo sentì arrivare dal profondo ma volle concedere l’onore delle armi al nemico… l’aria si riempì per un attimo di ciò che restava degli aromi della soppressa… “Bene… cominciamo”.

Dalla torretta della Mirage il suo sguardo poteva spaziare sull’intera base navale… era uno spettacolo… i ponti superiori delle altre unità erano ingombri di apparecchiature… gli apparati di ricezione satellitare erano ripiegati, le specchiere fotovoltaiche ‘primo novecento’ rilucevano rimandando gli ultimi riverberi che il sole pomeridiano regalava…. gavoni di generose dimensioni e altre attrezzature occupavano lo spazio residuo… “E magari qualcuno poi chiede su COL se il suo tetto è calpestabile… con tutto quello che ci hai messo sopra non saranno i tuoi 80 kg a fare la differenza amico… piuttosto manca una piccola gru per scaricare perché la vedo duretta tirare giù una ruota di scorta di 30 kg e farla prendere al volo da un membro dell’equipaggio…”

La voce di ‘Coscienza’, la sua tata, una donna buona ma con gravi problemi di alcolismo, lo chiamò con voce strascicata… “Ma farti ‘na padella de’ gazzi tuoi no eh?”.

Il Fenomeno ubbidì più per rispetto che per convinzione.

Non c’era mai stato un gran rapporto con lei ma era l’unica che gli era sempre stata accanto e che, nel bene e nel male, aveva cercato di farne un uomo.
I risultati erano quelli che erano ma insieme erano riusciti a fare qualcosa di decente…. “Okkei ‘enza’ …”
Il Fenomeno adorava quel nomignolo…. ‘Coscienza’ era troppo lungo e anche un po’ ‘impegnativo’… invece ‘enza’ era più informale… quasi affettuoso… se si può parlare di affetto tra un uomo e la sua ‘badante’.

Lo scarpino adidas aveva un ottimo grip sul ponte rivestito in gomma della Mirage.
Il Fenomeno era eretto in una posa plastica. Le sue gambe, non particolarmente lunghe ma muscolose erano leggermente divaricate…. la panz… il petto in fuori… lo sguardo rivolto all’orizzonte… la brezza leggera avrebbe avuto il compito di scompigliare i capelli, se ne avesse avuti, conferendo alla sua figura quell’alone di mistico valore…

“Se mai mi faranno un monumento in bronzo questa dovrebbe essere l’immagine ispiratrice… dovrei farmi crescere i capelli e magari un po’ di barba che fa tanto ‘scionconneri’ e poi dovrei fare una dieta e poi dovrei fare una rinoplastica e poi dovrei…..”
“Mavahgare…. lavora pirla invece di sparare caxxate”… la voce della ‘enza’ interruppe quel delirio di onnipotenza.

Sorrise alla battuta (?) della ‘enza’ e si chinò per una valutazione del piccolo danno che aveva subito la Mirage… alla vista della luce d’ingombro priva delle plastiche e orbata della lampadina non riuscì a trattenersi dal recitare un ‘sonetto scekspiriano’… era l’ennesima volta che osservava lo ‘sfregio’ che per dabbenaggine sua e della Princy aveva dovuto subire la sua gloriosa unità da combattimento….

Già la Princy… aveva mire dichiarate di comando ma non aveva mai voluto fare il corso di pilotaggio e neppure aveva mai voluto occuparsi degli scarichi della Mirage o dell’approvvigionamento della cambusa….

A lei piacevano la supervisione… l’organizzazione…. e mal si adattava anche all’assistenza durante le operazioni di approdo o di ormeggio in rada che per una portaerei ed il suo Comandante sono notoriamente delicate, complesse e non del tutto prive di rischi….

“Non ha voglia di fare un caxxo ecco la verità…. Non so come ha fatto a diventare ufficiale e non la ‘sbarco’ solo perché ha un gran bel cvlo (ah ecco come) e…. anche il resto ‘me gusta’ ma non durerà in eterno cara la mia Princy… prima o poi la gravità imporrà la sua legge anche alle tue chiappette dorate e allora ti sbatto dietro ad una scrivania a calcolare il consumo medio della Mirage e vedrai come ti diverti…”

Sapeva di essere ingeneroso e non del tuttto obiettivo…. L’incidente era avvenuto una mattina di inizio settembre…. era in corso un temporale che si stava abbattendo violentemente sull’isola di Favignana appena conquistata.

Il Fenomeno la sera precedente aveva annientato con un blitz le linguine al nero di seppia e un’insalata di polipo…. Non pago era riuscito a penetrare nelle cucine e complice un traditore a cui aveva promesso una nuova identità si era abbattuto anche sugli spaghetti allo scoglio riscatenando l’inferno sui ‘primi’ che pensavano di essere ormai oltre confine….
Ma si sa… in guerra i confini sono labili e poi non c’erano ‘osservatori onu’ per cui aveva portato la devastazione anche laddove forse il diritto internazionale avrebbe dato ragione agli sconfitti….

“Nessuna pietà… nessun prigioniero” aveva mormorato il Fenomeno alla squadra…. Bloody Mary non aveva nemmeno udito… era già partita prima ancora che impartisse l’ordine e il nero di seppia era già schizzato ovunque… la Princy ‘tanto bella e di gentil aspetto’ era partita in sordina risparmiando i colpi ma ben presto aveva abbandonato ogni prudenza e, invasata dagli odori del campo di battaglia, aveva piegato il buffet degli antipasti… l’insalata mista era stata l’unica ad essere risparmiata.

Tornando al rapporto della missone… stavo dicendo? Ah sì….

… sotto un’acqua battente la Princy era scesa dalla Mirage riparandosi sotto un ombrellino che avrebbe fatto la sua porca figura in una via del centro di Verona ma era totalmente inadeguato a proteggerla dall’Iradiddio che si era scatenata su Favignana… il Fenomeno stava manovrando in quell’inferno… la Princy era sotto quell’inferno e…. commise un errore…. diede un ‘go’ che non era tale… il Fenomeno non chiese conferma e quello fu il secondo errore….manovrò ‘avanti piano’ e la luce di ingombro sinistra strisciò contro un grosso ramo ricurvo che era riuscito ad infiltrarsi sin lì ‘coperto’ dalla pioggia….

La pirlaggine del Comandante e del suo Secondo aiutarono non poco il ramo ‘terrorista’ nella sua missione.
La luce si frantumò con un rumore udibile anche in quell’inferno… “Macchine indietro piano…. Macchine ferme” sbraitò il Fenomeno… la Mirage si fermò di colpo.

La Princy si rese conto immediatamente che qualcosa non andava… lo capì dalla luce omicida negli occhi del Comandante e dalla lettura del labiale in cui era espertissima… lui stava recitando la ‘divina commedia’ a memoria cambiando solo alcuni aggettivi.
Lo vide scendere sotto il torrente d’acqua che in pochi secondi scurì il colore verde mimetico della ‘tiscert’ di quell’uomo con cui avrebbe dovuto condividere il resto della sua vita. Vita che in quell’istante lei percepiva poter essere breve… molto breve’.

Il Fenomeno si portò sul retro della Mirage… per terra i frammenti rossi e bianchi della plastica erano visibili… guardò laddove avrebbero dovuto essere… non c’era più niente… la lampadina era stata ‘polverizzata’ e probabilmente il danno aveva fatto strage anche del fusibile. La fiancata della Mirage era intatta.

“Porta il tuo bel cvlo in cabina prima che decida di aiutarti a farlo e non ti azzardare a portarci questo ombrellino alla ‘maripoppins’ che sembra un irrigatore da campo di granturco…”

La Princy anche se offesissima tirò un sospiro di sollievo… aveva colto un appena percettibile tono ironico nelle parole del Fenomeno e, soprattutto, erano quasi del tutto assenti le parolacce…. Buon segno… il danno non era irreparabile.

“Cosa pensi di fare?” azzardò la Princy con aria professionale… era psicologa e cercava di ‘disinnescare’ il ‘paziente’ in modo che ‘buttasse fuori’… era una tecnica.

“Non stare neanche a provarci a fare la strizzacervelli…. Ti ho dato un ordine… e comunque se ti interessa saperlo avevo avuto una mezza intenzione di spostare la Mirage in luogo sicuro e poi ardere gli tutti gli alberi nel raggio di 500 metri come rappresaglia ma adesso che ho riacquistato un po’ di lucidità ho capito che accendere un fuoco con quest’acqua sarebbe quasi impossibile quindi cercherò una ferramenta e acquisterò una motosega, ‘una bella cinque litri di verde’ e gioco a fare il ‘piccolo boscaiolo del Montana’. Se poi avanza della ‘benza’ la uso per ardere il Camping… che ne dici?… No non rispondermi…. Sali sulla Mirage e soprattutto togliti di torno con quest’ombrellino del caxxo perché ho già fatto il bidet…”

La Princy lo guardò con aria interrogativa…..

“Forse non sono stato chiaro…. Il locale ‘mutande’….. è allagato…. i miei maroni rischiano l’annegamento…. Il tuo ombrellino… sta scaricando acqua proprio lì.”

La Princy abbassò lo sguardo e non riuscì a trattenersi… scoppiò in una risata sincopata e lo lasciò lì sotto l’acqua ma per qualche attimo a lui parve che avesse smesso di piovere… almeno nel ‘locale mutande’.

Ricordare quei momenti gli aveva fatto bene…. forse aveva superato il trauma.

Mentre apriva la cassetta degli attrezzi la sua mente fu attraversata da un pensiero…. “La mia Princy… quando ci sei rompi ma quando non ci sei…. manchi”.

Si inginocchiò sul tetto e cominciò il lavoro… sorrideva.

La serata era trascorsa piacevolmente.

Il camino rimandava ancora il calore delle braci. La Sissi si era auto inflitta un ulteriore e prolungata seduta di profonda introspezione ed ora giaceva sullo stinto tappeto posto davanti al focolare.
I resti dello stinco non esistevano più in quanto il ‘fedele cane’ aveva, in un raro momento di veglia, provveduto alla raccolta differenziata.
Delle patate neppure più il profumo. Solo un rametto di rosmarino ed uno spicchio d’aglio geneticamente modificato testimoniavano della loro esistenza.

Il Fenomeno, riavvicinando alle labbra il collo della Moretti bionda, percepì l’odore del suo alito… “Tra soppressa e patate ho tanto di quell’aglio in corpo che è meglio che mi faccia un gargarismo con ‘anitra wc’ prima delle nanne… altro che ‘pasta del capitano’ ”.

La soddisfazione per il lavoro fatto sulla Mirage era stata totale. Aveva ripristinato perfettamente la luce d’ingombro e aveva anche provveduto ad altri piccoli interventi di manutenzione che, contrariamente alla tradizione, avevano avuto esito positivo.

Ora era su COL e pigramente passava da una sezione all’altra soffermandosi su alcuni post che sembravano interessanti.
In particolare stava seguendo sulla sezione ‘Extra’ alcune discussioni a sfondo politico dove i contendenti si scambiavano opinioni sulla professione esercitata dalle altrui mogli, madri e sorelle.
I più volonterosi avevano fatto ricerche araldiche e snocciolavano dettagli intimi circa i gusti sessuali delle Ave dei loro interlocutori in un pacato e costruttivo confronto.
La discussione veniva interrotta allorquando gli antagonisti si beccavano un ‘lucchetto’ o una ‘cuttata’. Allora facevano una pausa per visitare il ‘3d della Concordia’ meglio noto come…. ‘Evviva la Topa’.

Che fosse per stanchezza o per convinzione tutti in quel 3d trovavano un ‘punto di incontro’… il punto G. Il clima più che di ‘accesa discussione’ era di ‘assorta contemplazione’…

“Prima o poi scriverò un racconto sulla Moderazione e su…. Forum City…” pensò il Fenomeno osservando le scritte rosse degli…. Agenti di Moderazione. Sorrise all’idea.
Posò la Moretti bionda, accarezzò la Sissi e spense il computer… “Quante puffanate mi vengono in mente…. ci manca solo un racconto sulla Moderazione e poi ho finito di vivere su COL… ‘cut’, ‘lucchetto’ e ‘bannata’…. ‘gioco’, ‘set’ e ‘partita’.”

Salì le scale pregustando il sonno del giusto ma ormai l’idea di un racconto su Moderazione l’aveva infettato… Si distolse da quell’insano pensiero pensando alla telefonata della Princy del tardo pomeriggio. Era stata un po’ freddina ma con un paio delle sue battute esilaranti l’aveva fatta….. incaxxare di nuovo.
“Domani è vitale che faccia il bravo… la chiamerò all’ora di pranzo e sarò dolce come un vasetto di miele…. farò la voce di ‘Uinnipù’ e…. chi ‘mammazza’?”.

Indossò il pigiamino personalizzato acquistato a Londra…. Un fotomontaggio stampato sulla felpa dove veniva ritratto con Corona, Scettro e mantello bordato d’ermellino a braccetto della Princy a sua volta vestita da principessa.
La Regina Madre aveva storto il naso vedendolo e quello per lui fu l’attesa conferma che il pigiamino valeva tutte le Sterline che era costato.
Dire che era bello era riduttivo…. Era ‘na favola.

Nel giro di 8 secondi e due decimi il suo cervello abbassò la frequenza (esatto… abbassò la frequenza…. ‘c@xxo’ avete da ridere?).
Il cuore lo imitò e lo stomaco….. iniziò il turno di notte….

‘Avanti con quello stinco…. pensate di avere tutta la notte?… Questo tra sei ore è in piedi e ricomincia…. Forzaaa… spostate anche quelle patate se no col ‘c@xxo’ che vi rinnovo il contratto… mi verrebbe voglia di rimandargli ‘su’ tutto così capisce cosa significa stare qua sotto a ricevere quello che arriva giù’.

Mentre lo Stomaco inveiva con i ‘gastrici’ che erano sotto pressione l’intestino si apprestava a ricevere tutto quel bendiddio…. ‘Una dieta ogni 5 anni no eh?’.…. Aveva detto yogurt e fibre…. e guarda cosa sta arrivando…. ‘

“Stiamo ancora navigando amore…. Tutto molto bello…. Siamo in maniche corte e si sta bene. La piccola ha dormito e adesso è al ‘club dei piccoli’. La vado a prendere tra poco per il pranzo. Siamo ad un tavolo vicino alle finestre. Un panorama splendido e i nostri compagni di tavolo sono simpaticissssssimi e si mangia benisssssimo….. E tu?” Un paio di secondi di silenzio… incredibile…. aspettava una risposta… e in silenzio.

Si rese conto che la Princy stava affrontando uno sforzo sovrumano… quello di dimezzare la velocità con cui normalmente parlava unito a quello di dimezzare la quantità delle parole pronunciate…. Una sfida titanica…. come insegnare a scrivere ad un ‘Macaco del Borneo’…. no…. ancora più difficile… ma il Fenomeno apprezzò il tentativo.

Sapeva che contro la ‘sindrome di Spakk&Kazz’ non c’era possibilità di vincere…. Lei era una portatrice sana ma con gli anni la latenza della sindrome avrebbe lasciato progressivamente il posto alla sua conclamazione.
Il Fenomeno sapeva che allora avrebbe dovuto prendere una decisione drastica…. Salpare con la Mirage, inscenare un incidente e…. sparire. Sarebbe stato probabilmente doloroso ma necessario.

“Anche qui tutto bene Princy. Ieri ho sistemato la Mirage e ora aspetta solo di rientrare in azione. Si mangio non ti…. Aspetta… dunque… ah sì… insalata e tonno e… sai che non mi ricordo?… mica ho il menù io… no la soppressa no… ci farò merenda…. No che non l’ho nascosta.. era per non farla vedere a Bloody Mary…. Ma và che bugie e bugie… scusa posso dirti una cosa?… Per un attimo ho pensato che Spakk&Kazz ti avessero lasciato in pace ma vedo che…. Ma che parolacce è il nome di due ricercatori della ‘Columbiaiuniversiti’… sono famosi…. come chi sono? Ma dai li conosci benissimo e se chiedi a tua madre vedrai che li conosce pure lei…. Brava a pranzo chiedilo anche a tuo padre… lui ne sa di più…. non non è uno scherzo… si brava scrivi… Spakk… con due kappa finali… si esatto e… Kazz… con la kappa iniziale e due zeta…”

Il Fenomeno non riuscì più a trattenersi… la Princy stava capendo e lui stava morendo… ‘risata sincopata con risucchio suino’… la peggiore… durò alcuni minuti con alti e bassi.
Uomini più forti di lui avevano dovuto soccombere.

Era sdraiato sul tappeto con il ‘fedele cane’ che lo osservava perplesso…. Era ancora in preda a singulti che lo scuotevano… la Princy lo aveva salutato affermando che …”Clinicamente non sei un paziente da T.S.O. ma da S.O.S. Tata, da madre di tua figlia ti avverto che cercherò di avere un’ordinanza del giudice che ti impedisca di avvicinarti a lei e da moglie ti dico che sei veramente un pirla….” Poi era crollata anche lei e ridendo aveva riattaccato.

“Non era il tipo di ‘pace’ che avevo in mente ma… ha funzionato Sissi…. Ma tu pensa se veramente avesse chiesto a Her Majestic se conosceva Spakk&Kazz… immagina la faccia Sissi…” Il Fenomeno ricominciò a ‘sincopare’… non riusciva a fermarsi. Le lacrime gli solcavano il viso e un po’ di saliva gli era andata di traverso…. Era in uno stato pietoso. Semi accasciato sul tappeto sbavava come un boxer ed era in preda alle convulsioni.
Il ‘fedele cane’ lo guardava con sospetto.

“Devo trovare assolutamente il numero del canile…. Devono venirmi a riprendere immediatamente… mi dispiace per le Princy ma non posso restare… questo è fuori come un terrazzo abusivo.”

Il campanello della porta emise il suo discreto ‘plin plon’.

Durante il pranzo il Fenomeno aveva mostrato una compostezza che solitamente non aveva ma doveva in qualche modo cancellare dalla mente della vicina l’immagine di due ore prima quando le aveva aperto la porta in uno stato di semisoffocamento.

Il dover cercare di mantenere un contegno davanti a quella visita inaspettata aveva avuto il solo risultato di farlo ‘grugnire con risucchio’ più di quanto stava già facendo prima che la vittima di Spakk&Kazz si fosse presa l’ardire di “…. Venire a vedere come stavi perché sentivamo dei versi strani provenire da casa tua…. sembrava che non stessi bene…”

Il Fenomeno l’aveva rassicurata e, fugacemente, aveva ficcato la mano in tasca alla ricerca del fazzoletto dandosi una toccatina sugli amuleti ‘Coll’ e ‘Jon’ (i suoi più fidati consiglieri)…

“Se invece di spendere i soldi nelle protesi della amplifon per ascoltare i cassi miei li mettessi in un intervento di liposuzione starei meglio io, tu e, forse tuo marito…” ma per fortuna questo fu solo un pensiero…
“Grazie cara sei stata gentile…. stavo ridendo perché la Princy mi ha raccontato una storiella che ha sentito in nave e…..”

Fu immediatamente interrotto.

”Come stanno?…. Volevo proprio chiedertelo… io e Paolo ce lo chiedevamo giusto ieri sera… si divertono?eiltempocomeè?LapiccolaMarysidivertetantoetuasuoceracomesitrovaetuosuocerocosadicee…..”

Il delirio logorroico mod. 800 (mod. = modello; 800 = cadenza di parole al minuto) dell’inizio del discorso cedette ben presto il passo al mod. 1200 impedendole così di mettere almeno i punti di domanda. L’eloquio passò da ‘allegro con brio’ a ‘galoppo sfrenato’….

Il Fenomeno era soddisfatto e guardava la sua vittima con lo sguardo con cui un luccio di lago guarda una rana… la rana dalla bocca larga.

“Perfetto….” pensò “… è bastato un niente per attirarla nella trappola vietnamita…. dai a una donna un argomento di discussione da poter socializzare al Cral delle ‘bisbetiche indomabili’ e tu hai tutto il tempo di trovare un piano ‘b’ per uscire dal pantano… che fenomeno che sono… e mi vengono naturali eh… che istinto… d’altra parte se tutte le voci registrate dei ‘colsenter’, dei ‘sat navigator’, delle segreterie telefoniche, delle macchinette che vendono sigarette e chi più ne ha più ne metta sono monopolizzate dalle donne un motivo ci sarà no?… ‘se vuole parlare con un operatore prema il tasto numero…’ “

Il Fenomeno sorrise e formulò un ultimo pensiero…. il giorno che una qualsiasi azienda avesse inserito anche un ‘… per mandarmi affancvlo prema qualsiasi tasto…’ lui avrebbe non solo comprato i prodotti in campionario ma avrebbe anche comperato titoli di quell’azienda così sensibile ed autoironica da concedere allo ‘stressato utente’ di sfogare la frustrazione per le ore di attesa….

La cadenza era in diminuzione…. mod.400… era ora che riprendesse in mano le redini della discussione… “Sono partite ieri nel tardo pomeriggio… quello che posso dirti è che, probabilmente, sono ancora in vista di Savona…. la signora madre credo stia bene ma non è una mia preoccupazione…. nel senso che…. c’è suo marito che si deve preoccupare di questo aspetto… le due Princy ovviamente stanno benissimo anche se sentono la mia mancanza e questo impedisce loro di godere appieno della crociera (vero un casso ma il Fenomeno vive in un mondo fiabesco).

La vicina aveva poi sferrato un attacco violentissimo che colse il Fenomeno di sorpresa…

“Visto che è domenica e che sei solo volevamo invitarti a pranzo da noi….”

Doveva rispondere immediatamente… se non avesse reagito il nemico avrebbe affondato i colpi ma lui non riusciva a riorganizzarsi…

“… ho fatto il bollito con la pearà e se hai piacere…..”

“Accetto con entusiasmo e non sprecherò tempo a dire ‘no grazie non vorrei disturbare’…. Io di fronte ad un invito così gentile farò di tutto per disturbare…”

Il Fenomeno prese sottobraccio la vicina, un ‘donnino’ di un’ottantina di kg. per 178 cm. con due braccia da ‘iuricheki’ e, facendola girare su se stessa, uscirono tirandosi dietro la porta…. “l’ho sempre sostenuto… nella vita non è fondamentale essere intelligenti… basta avere cvlo e io ho un cvlo da vendere a tranci…” e mentre formulava questo pensiero il suo bel viso si ornò di un sorriso così luminoso che la giornata ne trasse beneficio.

Il ‘donnino’, ex infermiera al reparto ortopedia dell’ospedale del Sacro Cuore di Negrar, parve turbata dal contatto fisico con quel ‘pezzo di gnocco di uomo’ e sul volto le apparve il rossore dei primi palpiti dei suoi 20anni…. tanto tempo prima…

“Non farti illusioni ‘iuri’ non sei il mio tipo e ad una occhiata superficiale ma ‘addestrata’ non lo sei mai stata….” pensò il Fenomeno e mentre entravano a braccetto nel vialetto della vicina… “Certo che Paolo ha un gran cv…ha una grande fortuna ad avere una donna come te accanto… bollito e pearà al pranzo domenicale non è da tutti credimi… e poi chissà quante altre qualità hai…”

Il ‘donnino’ era ormai prossima al mancamento…. Lo guardava come fosse ‘clarkghebol’ e lui capì che non doveva esagerare altrimenti sarebbe stato in ‘pericolo’ per il resto della crociera.

“Un po’ di ‘raffinata adulazione’ facendo attenzione a non sconfinare nel ‘discreto corteggiamento’ e questa me la sono portata dalla mia parte… gioco, set e partita cara la mia H.M. dei miei maroni”.

Erano entrati in casa e lui era stato ricoperto di premurose attenzioni tanto che ‘il Paolo’ se ne era accorto e… aveva una chiara espressione di…. sollievo… come di uno che si è appena ‘liberato di un calcolo’.

“Non abituartici fratello… questa stanotte viene a dormire con te… hai voluto la bici?… pedala!… “ Questo pensiero lo fece sorridere ma tanto era una domenica sorrisi e pearà quindi ci stava benisssssimo.”

La pearà era una realizzazione ‘fuori concorso’. La quantità di pepe che era stata utilizzata era commovente. Verso fine pasto il Fenomeno era ormai di casa e con spontaneità aveva preso la pentola di terracotta e con ‘fetta d’assalto’ aveva effettuato la bonifica del recipiente sotto gli occhi sognanti del ‘donnino’.

Dialogavano con tranquillità dell’argomento camper e i vicini avevano buttato lì l’idea di un noleggio e di un week end con il Fenomeno e le due Princy…. Il Fenomeno aveva detto che lui aveva messo in vendita il suo e che, se erano interessati, ne avrebbero potuto parlare.

Con questa abilerrima azione di depistaggio il discorso era caduto…. “Se Napoleone mi avesse avuto al suo fianco…. altrochè esilio a Sant’Elena…. bella vita a Santo Domingo mica pugnette…” si incensò il Fenomeno. Scacciò il pensiero a fatica. Si vedeva bene in alta uniforme da generale napoleonico.

Dopo il caffè gli era stato offerto anche un generoso calice mod. ‘coppa dell’olio del Ducato’ di Amarone. Un vino locale squisito quanto l’ambrosia degli dei ma subdolo come un ‘vietcong’. Non agiva come gli altri vini che colpivano la testa… l’Amarone agiva a livello delle ginocchia…. Il legamento ‘crociato anteriore’ era la zona dove arrecava danni talvolta inoperabili.

“Se vuoi portarmi le camicie non fare complimenti…. domani sono a casa…” disse ‘iuricheki’ e al Fenomeno parve che vi fosse uno sfumato doppio senso in quel ‘domani sono a casa’… ma forse era l’Amarone.

Declinò con cortesia sino a quando non giunse il primo discreto avviso di ‘posta pneumatica’ in transito.

Il Fenomeno doveva disimpegnarsi e doveva farlo entro 180 secondi (tempo stimato prima del secondo e ultimo avviso che sarebbe stato meno discreto)…

“Maronnamia quanto si è fatto tardi… devo proprio andare… scusatemi se sono venuto a mani vuote ma per me è stato veramente un piacere… devo portare fuori la Sissi perché è da questa mattina che… bhè facile immaginare no?”

La vicina lo accompagnò con lo sguardo mentre si allontanava per il vialetto con camminata mod. ‘Cicisbeo’ dovuta alla contrazione dei glutei per ‘portare tutto a casa’….. La soppressa e lo stinco erano ‘carichi’. Mentre lui dormiva ‘Stomy’ e ‘Tino’ non si erano risparmiati e ora aspettavano il bollito e la pearà.

Fece appena in tempo a chiudersi la porta alle spalle che il secondo avviso di ‘posta pneumatica’ in arrivo si fece udire… in tutti i sensi. “Speriamo che le ‘amplifon’ siano in avaria…” e così dicendo attivò le contromisure elettroniche… accese il lettore cd… ‘Gianisgioplin’ chiedeva potenza e lui gliela diede… volume livello 6… ‘Gianis’ ringraziò e le casse ‘iamaka’ fecero il resto. “Se Valentino avesse avuto queste ‘iamaka’ sotto il cvlo vinceva il mondiale anche con la gamba ingessata…”

‘Gianis’ era in forma…. “Teik anader littel piis ov ma art, beibe….” E mentre quella donna che avrebbe voluto sposare ci ‘dava dentro’ lui…. si sedette sulla tazza…. il sofisticato ‘rilevatore di peso’ mandò il messaggio criptato alla Protezione Civile…. ‘Fenomeno in tazza’…. Allacciò le cinture identiche a quelle in dotazione allo ‘sciattol’ e…. si unì alla ‘bend’ come un forsennato.

Sto bene…. ma perché non sei venuto anche tu papi? Io voglio stare con te perché i nonni non mi fanno fare i ‘saltoni’ nella piscina e la mamma ha paura….. dai papiiii…. “

La voce della piccola Bloody Mary e il suo innocente ‘arrancare’ con le parole uniti a quella richiesta che, sebbene ‘interessata’, era sincera come lo si può essere solo a 4 anni commossero il Fenomeno.
Poteva lanciarsi all’attacco di una postazione di ‘Suocere’ sotto il loro fuoco incrociato di parole cantando ‘Ar iu lansom tunait’ e sigillare le loro boccucce senza un briciolo di umana pietà ma di fronte alla sua bimba tutto perdeva importanza.

Sovente veniva guardato con disapprovazione dalla Real Coppia e con apprensione dalla Princy che peraltro appoggiava affettuosamente il Fenomeno quando si trattava dei giochi/esperinze che Bloody Mary faceva con lui divertendosi quasi quanto davanti ad un piatto di tagliatelle al ragù (a puro titolo esemplificativo e non esaustivo).

“No cucciola, non posso venire perché devo curare la Sissi e poi devo lavorare ma appena torni andiamo a fare un bel week end con ‘camperino’… io, te, la mamma e la Sissi e… basta. Contenta?”

“SSSiiiiiiii…. Ma vengono anche i nonni?…”

Il Fenomeno apparve turbato dalla domanda di Bloody Mary…. “…. i nonni mi dicono sempre ‘attenta che ti fai male…. attenta che ti sporchi…. attenta che cadi… devo stare sempre attenta ufffaaaaa…. i nonni non li voglio.”

L’orgoglio di padre gonfiò il petto del Fenomeno… “La mia piccola guerrigliera…. Mi venderebbe per una confezione di ovetti kinder… anche senza sorpresa ma… l’adoro” pensò il Fenomeno ma non fece in tempo ad assaporare appieno quella soddisfazione perché….

“… ma cosa stai dicendo alla piccola? Guarda che ci sono i miei qui vicino e se sentono che figura ci faccio?… ma possibile che….

Al Fenomeno arrivò una fitta dolorosissima dalle parti di ‘Coll’ e ‘Jon’. Rimase alcuni istanti in apnea per meglio resistere al dolore poi…

“Un….. ‘ciaoamorecomestaimimanchitantolacrocieraèbellissimaevorreichetufossiquiconlalavatricecomevaelaCelestinaquandovieneetcetc’ anche senza punti di domanda non sarebbe stato male visto che io qui mi stò ammazzando di lavoro mentre tu sei su una nave da crociera a indorarti le chiappe.
Potrei anche risponderti, scandendo bene le parole, una frase del tipo….
‘m a p e r c h è n o n t e n e v a i h gare a p r u a c o s ì p o i m i d i c i d a c h e p a r t e t i r a i l v e n t o ?’…
ma io sono un gentiluomo e non mi abbasso a tanto per cui ti dirò soltanto che Bloody Mary ha un cervello che grazie a dio ha preso da te e un istinto animale che, sempre grazie a lui, ha preso da me per cui non ha nessuna difficoltà a farsi un’idea compiuta di ciò che la circonda, di ciò che le piace o meno siano esse persone, animali o cose…. Io non le ho detto proprio niente.”

La Princy rimase un attimo in silenzio e poi…. “Ma quella frase me l’hai detta oppure no?” Il tono era asciutto e risentito….

“C’è una sottile differenza tra dire a una persona ‘vai h gare’ o ‘ti potrei mandare h gare’… magari una sfumatura ma cambia completamente il senso della frase…. L’unica cosa che non cambia è ‘h gare’.”

Click….

La Princy non aveva colto la sfumatura e quindi neppure la sostanziale differenza tra il significato di una frase e il significato dell’altra…. però aveva colto la sostanza.

Il Fenomeno sorrise. Era dalla parte del giusto e non temeva neppure quelle scontate rappresaglie del tipo…. ‘non te la faccio vedere per una settimana’…. “Ecchisenefrega tanto sei in nave e quando torni la settimana è passata ‘beibi’ e poi…. mi resta sempre la vicina….”
A quel pensiero il sorriso del Fenomeno si spense….

“Meglio che la smetta di fare il pirla… prima o poi ritorna la Princy… non sta mica in crociera sei mesi…” e mentalmente contò i giorni che ancora lo separavano dalle Loro Altezze Reali…..

“La domenica è quasi andata e domani si lavora ma…. ho ancora quasi tutto il prossimo week end… tornano domenica pomeriggio. Poi c’è il viaggio da Savona… poi magari una ‘spolveratina’ di nebbia che consiglia una velocità prudenziale intorno agli 80 kmh…. Diciamo che a cena siamo tutti insieme”.

Non avrebbe richiamato la Princy…. le avrebbe concesso quel po’ di tempo necessario a comprendere i suoi errori e poi l’avrebbe magnanimamente perdonata come era solito fare.

Si accinse a trascorrere quella domenica sera pianificando ‘l’esercitazione’ in cui sarebbe stato impegnato il week end successivo con la Mirage. Doveva decidere il ‘teatro’ delle operazioni ed in base alla scelta avrebbe equipaggiato la sua unità.

La stagione era propizia per revisionare gli impianti… soprattutto la centrale termica…. prese le mappe, accese il Mac ed entrò in Forum City…. “Bel nome…. Mi piace…. Se mai scriverò quel racconto sulla Moderazione sarà ambientato sul forum…”

Mentre questo pensiero si faceva strada sempre più subdolamente nei suoi neuroni aprì il frigo giallo…. “Ormai non opponi più nessuna resistenza eh ‘muso giallo’?…. Ovvio… non hai più un casso da ‘difendere’ se non una confezione famiglia di yougurt che si spazzolerà il ‘fedele cane’ e qualche altra confezione di sostanze non meglio identificate ma che la scritta ‘lait’ sconsiglia di accertarne la provenienza…. Andiamo di ‘soppressa e reggiano’… qualcuno lo deve pur fare il lavoro sporco”.

La settimana iniziò e trascorse tranquillamente.

La vicina era stata elusa due volte con successo.

La Celestina era venuta mentre il Fenomeno era impegnato a far danno altrove e aveva lasciato scritto un biglietto nel suo ‘idioma’ che il Fenomeno si era ben guardato dal tentare di decriptare.
L’aveva chiamata dicendole, scandendo bene le parole, che avrebbe dovuto venire il sabato pomeriggio successivo per ‘dare una sistematina’.
La casa, silenziosa come una cattedrale di notte, era ancora in condizioni accettabili. Erano state interdette alcune zone ma era ancora agibile per i servizi essenziali.
La biancheria era stata in parte occultata nella lavatrice ed aspettava l’esecuzione ed in parte era stata censita come ‘recuperabile’.
Le immondizie erano state smistate nella tarda serata di venerdì….

“La spazzatura di un uomo può ‘raccontare molto’ di lui…. a volte troppo. Meglio che i vicini non abbiano motivi di perniciosa curiosità” aveva pensato il Fenomeno mentre furtivamente usciva dal garage con il bagagliaio saturo… tra Sissi e sacchetti di varia natura se lo avessero fermato avrebbe passato un guaio…. Non aveva i ‘documenti di viaggio’.

“Cara la mia Sissi… l’anno scorso di questi tempi avrei anche potuto metterti in un cassonetto visto come ti eri ridotta…. ti ricordi ‘pupazzo di nnerda? Devi ringraziare che in Alto Adige non ci sono cassonetti per l’indifferenziata sennò….” La coda della segugia si fece sentire tambureggiando sui sacchetti e sulle pareti del bagagliaio… “Ehi ‘pupazzo’…. Non demolire la macchina perché ci deve durare un’altra 15ina d’anni…. Magari ti porto da un veterinario con pochi scrupoli e diamo un ‘scorciatina’ alla coda…. e dato che ci siamo una ‘regolatina’ alle orecchie… chissà come staresti ‘truccata’ da dobermann da caccia….”

Sghignazzò come il topo delle suonerie telefoniche e iniziò l’opera di ‘smaltimento’.

Cartone… tanto,
plastica… abbastanza,
vetro…. bingooo,
umido… complimenti,
segugia…. scherzo!
Dopo una ventina di minuti il Fenomeno aveva adempiuto ai suoi oneri ecologici e silenzioso come una faina prima di entrare nel pollaio potè dirigersi verso il campetto per una salutare passeggiata prima del meritato riposo in attesa del domani.

Il sabato mattina era arrivato… prima in sordina poi con la ‘musica’ ad alto volume.

Con la Princy le scaramucce erano finite. La crociera proseguiva senza scossoni e con grande soddisfazione dei ‘Reggenti’. Bloody Mary manifestava qualche sintomo di insofferenza alla vita di ‘corte’…. ne apprezzava i banchetti e gli aspetti ludici ma non tollerava lo ‘stretto protocollo’.

Ricordò con un sorriso come sull’educazione della Principessina erano sorti ben presto i primi contrasti tra il Fenomeno e la Royal Family. In sintesi….. Il Fenomeno era uno strenuo sostenitore del ‘Io ti spiego le istruzioni per l’uso della vita e tu, Cucciolina, provi a metterle in pratica’.
La Princy aderiva invece ad una linea più moderata del tipo ‘Io ti spiego le istruzioni per l’uso della vita e ti faccio vedere come si fa’.
La Regina Madre non contemplava altro metodo se non ‘Non hai bisogno delle istruzioni per l’uso della vita…. fai come ti dico io’.

La piccola Bloody Mary era naturalmente predisposta ad aderire alla ‘filosofia’ del Fenomeno sebbene questa l’avesse portata più di una volta a ‘sbattere il musetto’ contro la dura realtà ed ovviamente una settimana di ‘vita a palazzo’ avevano lievemente scosso il suo sistema nervoso.
Dai racconti materni il Fenomeno aveva appreso che la piccola aveva esploso alcuni colpi di avvertimento calibro ‘angheria infantile’ che avevano lievemente urtato la sensibilità di H.M. ottenendo come risultato quello di vedere allentata la pressione sul rispetto dell’etichetta.

Con questi piacevoli pensieri il Fenomeno in uniforme da passeggio salì sul ponte di comando della Mirage. I controlli preliminari avevano dato ‘luce verde’. Il ‘fedele cane’ del Comandante aveva già preso posizione ed attendeva solo l’accendersi dei motori per accompagnare il loro ‘ronfare’ con…. Il suo ‘ronfare’.

Si sedette al posto di pilotaggio. Diede mezzo giro. Attese che il complesso sistema di accensione si attivasse. Quando la luce arancione si spense diede un altro mezzo giro. L’unità 2800 si ‘svegliò’ immediatamente… “Fammi impazzire…” mormorò il Fenomeno.

Di lì a poco la Mirage avrebbe rivolto la prua a sud per raggiungere la costiera adriatica… un pallido sole novembrino accompagnava la missione.

Non erano state molte le unità che aveva incrociato durante il viaggio. I suoi colleghi Comandanti avevano quasi tutti preferito il week end precedente per le ‘esercitazioni’.

Vide l’indicazione per l’area di servizio a 1500 m. ed iniziò la manovra di accostamento. Doveva riempire il serbatoio della Mirage e svuotare il ‘suo’. Entrambe le operazioni avrebbero richiesto il loro tempo ed inoltre aveva voglia di un buon caffè.

Ormeggiò a fianco di alcune unità da trasporto merci…. lunghissime, lentissime, pesantissime… (pronunciare alla Messner. n.d.r.)

Ne incontrava spesso sulla sua rotta e talvolta ingaggiava duelli di velocità che duravano quanto una tombolata di famiglia il giorno di Natale ma la Mirage era una nave da combattimento non una nave da crociera veloce…. quelle erano navi per la Royal Family non per lui.

Lui era stato addestrato sin da giovanissimo ad un altro tipo di unità…. Aveva iniziato con una piccola motovedetta ‘classe canadese’ sulla quale era stato ‘imbarcato’ per tre anni per poi essere assegnato ad una piccolissima unità da sbarco ‘classe tendina da motociclista’ per altri quattro anni.
Fu in quel periodo che fu notato per una serie di caratteristiche che portarono Superiori e compagni a chiamarlo il ‘Fenomeno’.

Partecipò ad alcune missioni dove si distinse particolarmente e questo lo portò al suo primo comando importante…. Un cacciatorpediniere ‘classe roulotte’ di 25 anni costruito da un ‘piccolo cantiere’ in provincia di Milano…. era un due+uno con l’interno completamente in legno…. leggero come il calcestruzzo, comodo come una catacomba, accessoriato quasi come la ‘127 cauntri’.

Comandò quell’unità per 6 anni con grande orgoglio fino all’affondamento dovuto al ‘fuoco amico’. A causa di quell’incidente fu tenuto dietro una scrivania sino alla conclusione dell’inchiesta che lo assolse da ogni responsabilità.

Pochi mesi dopo gli venne affidata una corazzata knaus, anch’essa ‘classe roulotte’ con la quale affinò le doti di comando e completò il suo addestramento…. a bordo di quella nave effettuò alcune della più pericolose missioni ‘ombra’. Alcune sono classificate come ‘segreto di stato’ altre ‘non sono mai esistite’…. anche uikilics non ne saprà mai un casso.

Ricordava quelle unità con grande affetto ma richiedevano tutte un largo uso di ‘rimorchiatori’… lui aveva desiderio di comandare un’unità autonoma… dotata di mezzi da sbarco… un’unità da lungo raggio.

Era pronto per un comando importante…. lo desiderava da una vita e quando si presentò l’occasione non esitò.
Gli era quasi costato il matrimonio ma aveva agito d’istinto e aveva accettato…. era un uomo d’azione… non di pensiero (come avrebbe potuto?).

Quello sarebbe stato il suo ultimo comando. La Mirage era stata per anni il suo sogno. Aveva invidiato suo cugino quando gli venne ‘assegnato’ il comando della Mirage Giubileo…. aveva visto chiudere il cantiere che le costruiva e quando ormai non ci sperava più gli era stato affidato il comando della ‘Mirage 5 stelle’.

Non era una portaerei nuova ma per lui … era… La Portaerei.

Avrebbe accettato di comandare un’Arca ‘Super America’ che lui chiamava affettuosamente ‘Big Silver’ ma non c’erano navi disponibili all’epoca della sua nomina…. il destino aveva deciso per la ‘Mirage’ e lui aveva obbedito.

Mentre ricordava le pietre miliari della sua carriera aveva finito il caffè e aveva preso alcuni generi di conforto che ora si apprestava a pagare…. Una confezione ‘comunità’ di arachidi salate, n° cinque pezzi di cioccolato alle nocciole (quando sei per mare non sai per quanto ci dovrai stare), n° tre tubi di ‘pringols’ paprika-original-onion, n° tre confezioni ‘pallottole’ beretta piccanti (una sua debolezza da sempre) e un paio di cd the ‘best of’ ABBA (in ricordo delle sue prime ‘limonate’) e Al Bano (in ricordo di… quella gnocca di Romina).

Per darsi un tono prese anche una copia della gazzetta dello sport e, ciliegina sulla torta, dell’Herald Tribune in dialetto romagnolo.

“Vuole anche ‘Astra’ di questo mese?” gli domandò la cassiera con le ciglia finte ed il trucco pesante guardando quell’uomo con una punta di inquietudine…

“No grazie… ho cercato ‘I tarocchi ti guidano’ e ‘Tua sorella legge la mano ma usa la bocca’ ma non li ho trovati… saranno esauriti… va bene così”.

La commessa non capì l’elegante allusione e gli consegnò i due sacchetti di ‘generi di conforto’.

Arrivò sul ‘lungomare Sassonia’ verso le due. Non c’era quasi nessuno. Il pomeriggio si annunciava tiepido. Il mare era una tavola che si gonfiava e sgonfiava leggermente e senza rumore.

“Splendido… andiamo Sissi… facciamo una passeggiata.”

La femmina bionda a pelo forte parve essere animata da una energia sconosciuta. Agitò la coda tra armadio e sportello sottolavello confermando il suo talento per le percussioni… “Guinzaglio, pallina e sacchettino… del primo facciamo a meno, della seconda non sai che fartene, con il terzo però non scherzi….”

Il Fenomeno aprì la porta della cellula e fece scendere la segugia. Accese il frigo a gas… “Le sorelle Moretti adorano il fresco e io adoro le sorelle… fresche”.
La cambusa, a parte il ‘fresco’ che aveva comperato in autogrill, era fornita di scatolame di quart’ordine fatta eccezione per una pregiata collezione di scatole di fagioli di vario tipo, foggia, dimensione e gusto ma con un unico denominatore comune… quello di riequilibrare drasticamente la flora e, in alcuni casi, la fauna batterica.

Il Fenomeno li usava a scopo terapeutico e solo in caso di grave necessità ma il tipo di ‘farmaco’ era tale che a volte la cura era peggiore del male… così almeno lo dileggiava la Princy… non contava di usarli ma se per caso non avesse trovato di meglio non avrebbe esitato.

“E poi… rutto libero… che ipocrisia però… usiamo tutti questa espressione quando sappiamo benissimo che non è il rutto ad essere libero o almeno… non solo quello…”

Era di buonissimo umore. Era al mare con la sua adorata Mirage. Lui e il suo ‘fedele cane’. Le sue donne sarebbero rientrate il giorno dopo e lui le avrebbe riabbracciate con gioia e la casa, sino a quel momento silenziosa e triste, si sarebbe riempita delle risate, dei rumori, delle parole di sempre…. soprattutto delle parole.

“A proposito di casa… fammi sentire se la ‘regina del nord est’ ha capito bene cosa deve fare…”

Prese il cellulare e fece il numero della Celestina… squillò a lungo sino a fargli insorgere una punta d’ansia… “Se la ‘tronista’ non viene mi sa che dalla defilippi ci vado io ma a… c’è posta per te…”

La voce soave (nel senso che sicuramente sapeva di vino Soave di cui il Fenomeno aveva lasciato in bellavista una bottiglia sul tavolo della taverna) della Celestina gli rispose.

Bastarono poche parole in ‘codice’ e il Fenomeno si rasserenò. La Celestina avrebbe ‘cancellato’ ogni traccia delle ‘esercitazioni’ del Fenomeno e anche di… alcune bottiglie della sua ‘cantinetta’ ma tant’è…. “Sono coloro che sanno sfruttare le debolezze altrui che sopravvivono.” Lui sperava di non aver sopravvalutato le debolezze della Celestina e, soprattutto, i suoi neuroni. Li conosceva tutti (tutti?!) personalmente e con loro aveva un rapporto fatto d’amore e odio ma per lo più…. si ignoravano.

Visto che aveva il telefono in mano assolse anche ad un’altra incombenza. Routinaria ma di fondamentale importanza… “Trattoria la Quinta?… Vorrei prenotare per questa sera… sono solo… verso le sette e mezzo… si grazie”. Attese qualche istante che la cameriera desse certezza alle sue speranze…. La Quinta era un locale storico. Pesce Azzurro fino a rischiare di morirne ma lui… non temeva la morte…. “Va bene… mi dice il nome?”. Lui sorrise a quella dolce, ed al tempo stesso, eccitante conferma….

“Ammiraglio Fenomeno… sì ha capito bene… Ammiraglio… Fenomeno… Grazie.”

Trascorse il pomeriggio sulla spiaggia con il ‘fedele cane’ che andava avanti e indietro sulla ghiaia del bagnasciuga annusando carcasse di granchi e conchiglie. Era nata per cogliere gli aromi del bosco e non quelli del mare ma si dava da fare lo stesso scoprendo fragranze che talvolta le facevano sgocciolare la lingua.

Il Fenomeno era abbastanza tranquillo non essendoci nei paraggi boschi di conifere e vacche al pascolo per cui c’erano buone possibilità che la Sissi non partisse a velocità ‘patriot’ e scomparisse…. “Da una parte c’è il mare vasto…. dall’altra la strada…. vedi tu cosa ti conviene ma secondo me se mi stai vicino non ti và male…”.

La Sissi era felice di quella passeggiata ma lo sarebbe stata ancor di più se avesse potuto condividere con un suo simile la sua euforia.
In lontananza si stava concretizzando il suo desiderio. Un cagnone nero stava arrivando di gran carriera e la Sissi… rispose entusiasticamente correndo a sua volta verso l’altro ‘fedele cane’.

“Buon giorno… è una femmina?” gli chiese da lontano la padrona di una labrador nera. Il tono di voce era ansioso. Con passo affrettato e reso impacciato dalla ghiaia della spiaggia si avvicinò.
Il Fenomeno rispose a quella donna dalla figura esile… “Si ma è molto buona e adora giocare con gli altri cani…. non si preoccupi”.

Quando le fu vicino a non più di cinque passi si accorse che era sulla quarantina, il viso atteggiato in una espressione di preoccupazione. I suoi occhi azzurri gli rivolsero uno ‘sguardo circospetto…. guardingo’.

Intanto la segugia bionda e la labrador nera avevano iniziato il rito dell’annusamento ‘muso coda’ e avevano deciso che si piacevano…. Iniziarono a ‘provocarsi’ con alcune finte girando poi su loro stesse e invitandosi reciprocamente alla corsa.

“Non si preoccupi…. si piacciono.” disse il Fenomeno che non capiva il perché di tanta preoccupazione in quella donna.

“La mia è irruente… dopo un po’ che gioca inizia a saltare addosso all’altro cane e qualche volta ha preso anche qualche morso…. non vorrei che…” ma non concluse il discorso.

Il Fenomeno rimase in silenzio. Entrambi con lo sguardo rivolto verso le due ‘comari’ che stavano effettuando il ‘giro di lancio’.

“Non l’ho mai vista… io vengo qui appena posso per farla correre ma non le basta mai…. “

Il Fenomeno sorrise a quella richiesta di informazioni dissimulata in una frase innocua. Tipicamente femminile…. ‘voler sapere’ ma non voler far capire che si ‘vuol sapere’.

“Si e no..” rispose con un mezzo sorriso continuando a guardare i due cani che si stavano avvicinando in modalità ‘terra aria’ con la segugia slanciata con ‘orecchie carenate’ e la labrador chiatta con ‘lingua penzolante’.

Vide che la donna aveva girato la testa verso di lui è potè solo immaginare lo sguardo interrogativo che gli stava rivolgendo perché lui continuò a guardare i cani…

“Scusi?… ‘si e no’… in che senso?” chiese la donna.

“Nel senso che… ‘sì’ vengo qui per qualche week end e qualche giorno in estate… ‘no’… non abito qui…”

La donna parve lievemente indispettita dalla risposta del Fenomeno… “Guardi che io non le ho chiesto proprio niente sa?”

Il Fenomeno la guardò e le sorrise…”Non me lo ha chiesto ma le interessava saperlo… e se vuole le posso dire anche il motivo che mi ha portato qui… sono in missione segreta… il mio nome non ha importanza….in codice sono il Fenomeno… nella realtà sono… molto peggio…”

La donna lo guardò con gli occhioni spalancati e la bocca semiaperta…. L’unico pensiero che riusciva ad abbozzare sembrava essere… ‘se esco viva dalle mani di questo pazzo il prossimo cane sarà un dobermann con il porto d’armi… ma anche senza… basta che sia armato’.

“Signora… la sto prendendo un po’ in giro… sono uno scrittore e sto cercando l’ispirazione per un nuovo racconto… signora?..”

La donna continuò a guardarlo per alcuni istanti e poi… “Ah… beh… sì bene… cioè…”. Il Fenomeno interruppe quel simpatico balbettio…”Facciamo così… lei comincia a scappare e io conto fino a dieci… dopo le corro dietro… ok?” e scoppiò in una risata sincera a cui dopo poco si aprì anche la signora con un sorriso spontaneo ma non del tutto rilassato.

“Mi scusi non volevo spaventarla… è che volevo sdrammatizzare un po’… capisco che da sola sulla spiaggia possa avere paura ma sono le quattro del pomeriggio e un po’ di gente c’è… se ha paura giri armata no?” e mentre il Fenomeno concludeva la frase fu ‘occhioni blu’ che iniziò a ridere in modalità ‘Carrà’.

Il Fenomeno si compiacque della sua simpatia e per qualche istante assunse anche l’espressione di falsa modestia che stava a dire…”questo è niente ‘beibi’… devi sentire se mi impegno”… ma poi iniziò a non capire… la donna continuava a ridere e mano a mano che continuava la sua risata era passata in modalità ‘Milo’… prima del collasso c’era solo la modalità ‘Marcuzzi’. Il Fenomeno stava per intervenire quando parve che la donna recuperasse il controllo…

“Mi scusi… non è lei che mi ha fatto ridere…. cioè si ma… insomma… io giro armata… sono una Agente di Polizia e… non ho paura e… il mio ‘non l’ho mai vista’ era un po’ di deformazione professionale…”

Il Fenomeno rimase basito…. “Un’altra splendida, incommensurabile, imperitura figura di nnerda…” pensò con una punta di nostalgia rivolta al deserto del ‘magreb’.

“… quindi è uno scrittore eh?… facciamo così… o lei è una persona molto simpatica oppure crede di esserlo… per lei non fa alcuna differenza per gli altri c’è una differenza enorme tra il primo caso e il secondo…. mi fa vedere i documenti?”

Il Fenomeno alzò il ‘sipario’ sulla dentatura e assunse, almeno nei suoi intenti, l’espressione di ‘giorg clunei’ ma in realtà si ritrovò sul grugno quella di ‘gerri luis’.

“E’ stato un incontro molto piacevole…. sei proprio un Fenomeno ma non essere curioso di conoscere che significato do io alla parola…e per il futuro accetta un consiglio…. non dire a tutti quelli che incontri che sei in missione segreta perché se per caso incontri un medico con un minimo di coscienza avrai un sacco di tempo per scrivere…”

Il Fenomeno guardò quella donna allontanarsi con la sua labrador ‘schiantata’ dalle folli corse con la Sissi…

“Ciao e grazie per non avermi arrestato…. magari la prossima volta… porta le manette…. quelle leopardate…”. Il Fenomeno iniziò a ridere e, mentre cercava di mettere il guinzaglio alla segugia che mostrava ancora velleità atletiche ma che sarebbe scivolata nel coma appena salita sulla Mirage, udì l’ultimo saluto che la donna, senza voltarsi, gli rivolse…

“Non serviranno le manette perché la prossima volta…. ti sparo… ciao”

“Uno zuccherino di donna vero Sissi?… dai che ti è andata bene… non mi ha arrestato e nemmeno sparato… “

Il ‘trofeo’ di antipasti misto mare erano stati serviti quasi subito in vassoietti d’acciaio.
C’era di tutto… si andava dai ciuffetti di calamaro al brodetto di cozze e vongole passando per le acciughine e per le lumachine di mare. Il tipico pane fanese era l’unico strumento in grado di assorbire i condimenti a ‘fondo ciotola’ e il Fenomeno ne fece un uso abbondante.

Il vasellame era lucido come appena uscito da una lavastoviglie e ora lo aspettava una tra le portate più temibili…. Il risotto ai frutti di mare.
Veniva servito in uno splendido piatto ovale con bordo alto. La ‘porzione da caserma’ era un altro motivo di estrema soddisfazione per il Fenomeno che era solito passare una trentina di secondi con il viso sopra il piatto fumante per apprezzarne l’aroma… “altro che ‘fumenti della nonna’… questa roba ti stura anche le orecchie… che delizia” mormorò in un inizio di stato di ‘trance’ (si pronuncia ‘trans’ ma visti i buontemponi che girano sul forum ho preferito inserire la parola corretta per evitare battute ‘alla marrazzo’).

La cameriera lo aveva guardato con sospetto quando si era presentato alla ‘recepscion’ (questa parola non ha doppi sensi per cui torno al metodo tradizionale) dicendo che aveva prenotato.
Quando aveva detto il nome lo aveva guardato con sospetto ancor più evidente e lui si era sentito in dovere di spiegare…

“Sono in incognito signorina anzi… quando le darò la carta di credito per il conto la pregherei di dimenticarsi il mio nome…. niente di particolare sa… non si spaventi…. solo precauzione.”

Non pago della figura di nnerda del pomeriggio il Fenomeno era scatenato.
I freni inibitori già molto laschi si erano completamente divelti dopo l’aperitivo consumato nel bar a fianco per cui era allo stato di essenza pura…. ‘stigazzi’.

La ragazza aveva abbozzato un sorriso ebete e lo aveva fatto accomodare. Gli avventori erano ancora pochi. Per lo più coppie di mezza età e un paio di giovani in fondo al locale che erano più interessati a tubare che a mangiare.

Lo avevano guardato distrattamente e avevano continuato a mangiare e conversare ma dopo l’arrivo degli antipasti gli sguardi si erano fatti più frequenti e curiosi.

Non c’era menù scritto per cui la cameriera aveva cominciato a recitare a memoria i piatti del giorno che erano poi quelli della settimana, del mese, dell’anno…. del decennio…. dalla Quinta era una vita che il menù era ‘blindato’.

Il Fenomeno l’aveva interrotta nella recita quando la ragazza era arrivata ai primi…. “Portami tutta la ‘poesia’… grazie”.

La ragazza l’aveva guardato con un’espressione incredula e lui l’aveva rassicurata…

“Vengo qui da quando la fondatrice faceva i conti con la biro e il ‘pezzo di carta’ che serviva da ‘documento fiscale’… tu non eri neanche nei pensieri dei tuoi genitori. Non preoccuparti… quello che non mangio io lo mangia il mio cane ma tieni presente che è molto magro.”

La ragazza era sparita in cucina e dopo qualche minuto era ricomparsa con le braccia ingombre. Da lì il Fenomeno aveva iniziato a demolire le portate una dopo l’altra.
Alla grigliata mista aveva avuto un leggero cedimento… la sogliola dorata era di calibro ‘casull’… non se lo aspettava ma il ‘bianco mosso’ aveva ristabilito la supremazia dopo il secondo bicchiere.

“Caffè?… Dolce?… Sorbetto?…” La ragazza era incalzante…. “Salto il dolce ma ok per il sorbetto e, a seguire, il caffè… doppio. Stanotte lavoro.”

Dal tavolo dietro le sua spalle giunse un’imprecazione…. “’Azz…. hai vinto tu…”
Il Fenomeno si voltò e vide che la coppia di mezza età che aveva salutato il suo ingresso in sala con un accenno di sorriso era impegnata ad osservarlo.

“Ci scusi… avevo scommesso con mia moglie che sarebbe arrivato in fondo e invece… ho perso… lei ha saltato il dolce…” la signora gli sorrise imbarazzata e non disse niente.

“Cosa ha scommesso?” chiese divertito il Fenomeno

“La cena… la pago io”.

“Le potrei proporre un patto ma temo che non le convenga…. Io richiamo la ragazza e mi faccio portare il dolce… lei vince la scommessa ma mi offre la cena… no eh?”

Intervenne la signora che timidamente…. “ Ma davvero mangerebbe anche il dolce?”

“Le dirò signora… nello stomaco non ci sta veramente più niente ma… sotto le ascelle potrei trovare uno spazio…”. Il Fenomeno, ebbro di vino e gonfio di cibo modello ‘zampogna’ rise. La donna non capì immediatamente ma poi assecondò quell’uomo che aveva evidenti problemi neuronali…. “Andiamo si è fatto tardi…. Buona sera signore e… complimenti… “

Anche per lui era giunto il momento di tentare di alzarsi… doveva tornare a bordo… “Forza che stasera qualcosa voglio scrivere…. se ritrovo la Mirage”.

Il kilometro e mezzo che lo separava dalla sua unità era stato provvidenziale. La forza di gravità aveva in qualche modo assestato ‘il carico’ e l’aria frizzante aveva contenuto la sua ebbrezza.

Si issò a bordo. La Sissi lo accolse con un lievissimo movimento delle ultime due vertebre caudali. Avrebbe potuto sembrare un cane poco affezionato ma in realtà era riemersa dalla profondità abissale del suo sonno per salutare il suo amico.

Il Fenomeno ne fu commosso. Si tolse il giubbotto ed indossò l’uniforme da ‘riposo’ (che non viene descritta in quanto ancora coperta da segreto militare). Regolò la Truma al minimo e accese il p.c.

Il grande Lucio aveva sostituito Elvis impegnato in un concerto alle ‘Auai’…. ‘Emozioni’ ruppe il silenzio della sera…

“Ciao amore… siamo quasi in arrivo… domani sera ci vediamo…. sei contento?” La voce squillante della Princy lo ‘investì’ come un ciclone tropicale e un sorriso spontaneo gli sbocciò sul viso…

“Finalmente… non vedo l’ora di stritolarvi in un bell’abbraccione… a che ora pensate di arrivare?”

“Verso ora di cena… i miei si fermano da noi… in casa non hanno niente… hai fatto la spesa oggi?”

Bingo. Il Fenomeno aveva toppato. Stava invecchiando e quel che era peggio lo stava facendo male…

“Nnerda… altrochè ‘emmegikappavis’ per over 50… qui ci vuole un ‘beghelli al collo’ collegato con l’unità di crisi della Farnesina” imprecò il Fenomeno.

“Che c’è amore… qualche problema? Non ti sei mica dimenticato di fare la spesa… vero?”

La voce della Princy era tra l’ansioso e il preoccupato…

“Certo che no Princy ma domani sera c’è una sorpresa quindi niente cena tradizionale… di alla Real Donna che si prepari… cena particolare in suo onore… spero che gradisca”

“Davveroooo?… Makketesorokeseivadosubitoadirloallamammachesaràfelicissima… scusa amore… mi sono fatta prendere dall’entusiasmo… non volevo essere troppo irruente con le parole…. di cosa si tratta?”

Il Fenomeno non era intelligente ma era ‘sveglio’… in modo animale magari ma…. lo era…

“Sorpresa… non dico niente… ti dico solo che sono a Fano con la Mirage…”

“A Fanooooo?… con la Mirageeee?… Ma stai scherzandooooo?”

“Affermativo per le prime due… negativo per l’ultima. Ho fatto un giro per provare gli impianti. Sono quasi stato arrestato da un poliziotta bionda con gli occhi azzurri ma domani avrete la vostra sorpresa”.

La Princy rimase un attimo in silenzio e poi…

“Ho un collega… è un ‘clinico’… avrei piacere che tu ci parlassi… credo che sia arrivato il momento…. o ti curi o chiedo il ricovero coatto… Cip e Ciop sono ormai alla frutta… e non mi riferisco alla frutta secca tipo noci…. capisci cosa voglio dire?…. Della poliziotta bionda parleremo domani… non sarà mica tipo quelle che mette Opa Miro in ‘extra’… verooo?”

Il Fenomeno rise di gusto a quella battuta che forse non era solo una battuta… la Princy aveva preso l’abitudine di chiamare i suoi due neuroni come gli scoiattolini della ‘uoltdisnei’… diceva che anche loro avevano fatto il ‘nido’ in un ‘vecchio pezzo di legno’ e… avevano un ‘sacco di spazio’.

“Fai pure la spiritosa… vediamo domani cosa dirai del tuo ‘gioiellino di ometto’… ora vado perché ‘Coll’ e ‘Jon’ non stanno bene e poi devo scrivere un racconto su COL… non su ‘Coll’… su COL… capito la battuta? Un po’ ‘britisc’ ma carina no?”

La Princy rise poi Bloody Mary fece qualcosa per cui la telefonata dovette interrompersi.
“Ciao amore… devo andare perché TUA figlia…. ti somiglia… tanto… troppo. Un bacio”

Il Fenomeno era soddisfatto di sé… aveva toppato ma nessuno se ne era accorto… forse aveva ancora qualche anno di servizio attivo davanti.

Compose il numero della Quinta…

“Si buona sera… sono stato lì poco fa a cena… Ammiraglio Fenomeno per capirci… sa quello in incognito?… Si esatto…. stavo pensando se per domani ora di pranzo non potreste prepararmi dei vassoi da asporto… no… non a rendere… a perdere. Devo omaggiare una persona a cui tengo molto e vorrei portare a Verona una cena per sei/otto persone… tutta la ‘poesia’ dall’inizio alla fine… si grazie aspetto…”

Il Fenomeno attendeva quella che avrebbe potuto essere una sentenza inappellabile ma anni di missioni ti portano a dare del tu a ‘messer Pericolo’….

“Grazie mille… troppo gentili. Passerei per le tre… carichiamo e parto… e mi fate anche uno sconto perché vi faccio pubblicità.”

Il Fenomeno guardò la sua immagine riflessa sullo sportello del forno… “Non sei umano… sei un F E N O M E N O ma soprattutto…. hai un gran cvlo”.

La scarica di adrenalina aveva avuto il potere di fugare i fumi dell’alcol. Il mare faceva udire la sua voce accompagnata da quella del vento…. due splendidi ‘tenori’.

Si accomodò nella dinette grande… aprì la ‘scuderia’ e la sua cavalla preferita scalpitò… l’aveva chiamata ‘Fantasia’…. “Forza ragazza”.

‘Fantasia’ non si fece pregare. Annusò l’aria per qualche secondo poi partì al galoppo. Quella notte non si sarebbe fermata tanto presto.

‘Distretto di Moderazione 1’
Nella zona nord del forum erano scoppiati disordini e il quartiere ‘Meccanica’ era stato teatro di scontri tra le bande rivali….

Decimo Massimo

Comments are closed.