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Borgo Velino: taverne aperte tra passato e presente

Dal 21 al 22 luglio si fa festa tra i vicoli del centro storico, nelle taverne, tra musica, esibizioni di antichi mestieri e l’allegria del gruppo proloco, del comitato festeggiamenti, degli Sbandieratori e Musici di Borgo Velino che hanno contribuito alla realizzazione della IV Edizione di Borghetto.

Polenta alla nostrana, carne alla brace, panunto con salsiccia e ventresca, pasta e fagioli, pizze e focacce cotte nei forni a legna, dolci e biscotti della tradizione locale. Piatti poveri ma robusti che ritornano in tavola quattrocento anni dopo l’arrivo di Margherita d’Austria, alla quale furono offerti in segno di ospitalità. Un tripudio di sapori e di odori che prenderanno vita a Borghetto, l’evento folkloristico di Borgo Velino che segna, da quattro anni l’inizio dell’estate ai confini tra Lazio e Abruzzo.

In prossimità del sito dell’antico centro sabino Viario situato nelle immediata collina alle falde del Terminillo, i rari resti dell’antico Borghetto, oggi Borgo Velino, sono stati rinvenuti nell’area confinante con un’antica torre medievale, ora occupata da un campo coltivato.  Questo piccolo paese, un tempo faceva parte della provincia aquilana,  rinnova il ricordo della  propria storia con la celebrazione della tradizione folkloristica e gastronomica che si riconosce nei piatti poveri ma sapidi che saranno offerti per la manifestazione così come una volta venivano messi in tavola.

Per due giorni dal 21 al 22 luglio il paese rivive il tempo “passato”. Lungo le vie del centro storico ci saranno artigiani intenti nel proprio lavoro, chi a fare orli, chi invece a impagliare le sedie. Sarà comunque uno spettacolo vederli all’opera.

Terminato il momento del pasto, sarà possibile visitare il convento di S. Francesco, visibile solo dall’esterno. Fu fondato proprio dal Santo, che amava molto questi territori. Da non perdere il  “Ninfeo dei Flavi”, quello che resta di una villa romana e, a suo tempo, annesso al convento; ora ne è separato dalla nuova Salaria. Una passeggiata sul Velino e verso le sorgenti dette “le fontanelle” con un vecchio mulino, sarà un’esperienza unica come anche godere del fresco dei castagneti passeggiando verso  il Monte Nuria

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