March 19, 2024

Esiste un luogo, poco oltre frontiera e facilmente raggiungibile in camper dal Monginevro, dal Tenda o dalla Liguria, via Nizza o Grasse, dove l’incontro fra un Parco Naturale e una Riserva Geologica ha avuto il potere di proiettarci in un’altra dimensione o, come qualcuno prima di noi ha scritto, “più che lontano, altrove…”.

Protagonista involontario delle emozioni vissute nel nostro viaggio è il piccolo Verdon. Frontiera naturale trai i dipartimenti di Var e delle Alpi dell’Alta Provenza, nasce dal massiccio sudalpino dei Trois Eveches e nel suo percorso di 172 km prima di gettarsi nella Durance dà vita al più grande canyon d’Europa, secondo al mondo solo dopo quello del Colorado.
Per 21 km fra Castellane e Les Salles, in un paesaggio incontaminato di falesie alte fino a 700 metri a strapiombo sul suo corso nel Gran Canyon o con rilievi più dolci e meno alti nei settori medio e basso delle pre-gole, il Verdon scorre selvaggio con le sue acque smeraldo-turchese, interrotte a tratti da cinque dighe e altrettanti bacini di ritenuta favorevoli al turismo familiare e sportivo, in un clima che da mediterraneo diventa alpino man mano che ci si addentra all’interno.

Inesplorate fino all’inizio del ‘900, quando perlustrazioni speleologiche alla ricerca di nuove risorse idriche ne misero in luce tutto il loro misterioso fascino, le Gole del Verdon sono oggi visitate da escursionisti a piedi, a cavallo, in canoa e ancora, più rapidamente anche se un po’ meno da vicino, in moto e in auto o, come nel nostro caso, in camper. Itineranti con casa al seguito, quindi maggiormente attenti in alcuni tratti del percorso, causa i maggiori ingombri, abbiamo comunque intrapreso la prima parte del viaggio, convinti che la nostra sete d’avventura prima o poi sarebbe stata ripagata.

Partiti da Castellane, città dominata da una falesia calcarea alta quasi 200 metri sulla cui sommità svetta il campanile della cappella di Notre Dame du Roc, costeggiamo dapprima la riva destra del fiume sulla strada D952 e poi, attraverso il Pont de Soleils, passiamo alla riva sinistra lungo la D955, la D90 e la D71 diretti verso il percorso molto sinuoso e tagliato nella nuda roccia detto della “Corniche Sublime”, reso possibile grazie alla costruzione dello spettacolare ponte ad arco unico in cemento lungo 110 metri dell’Artuby.

Castellane, il picco di Notre Dame du Roc

Da Trigance, paese fortificato sul cui picco roccioso è abbarbicato un castello feudale, saliamo il Gran Canyon in direzione di Aiguines, paesino del Var famoso per il Museo dei tornitori del legno costruito attorno all’ultimo laboratorio ancora in attività, scoprendo nel tragitto i Balcons de la Mescla, i Tunnels du Fayet scavati nella roccia, la Falaise e l’Etroit des Cavaliers, lo spettacolare belvedere sul Chaos de l’Estellié e il Col d’Illoire.

Il Villaggio fortificato di Trigance

Il camper sul Pont dell’Artuby

Lo spettacolo delle Gole dai Balconi della Mescla

In viaggio sulla spettacolare D71

Ultimi scorci panoramici dalla D71, salendo verso Aiguines

Giunti in riva la lago, lasciamo le nuove costruzioni di Les Salles pensando a come doveva essere l’antico villaggio totalmente sommerso quando venne costruita, oltre Bauden, la  diga artificiale di Sainte Croix. Passiamo il Pont de Galetas e ci dirigiamo allo sbocco del Gran Canyon verso uno dei villaggi più caratteristici di Francia, Moustiers-Sainte-Marie.

Il Lago di Sainte Croix

Il Pont de Galetas, la “porta” occidentale delle Gole

Il Borgo di Moustiers-Sainte-Marie, sovrastato dalla celebre “Stella”, appesa tra i due picchi

Il Villaggio è formato da due distinti quartieri, separati dal torrente ma uniti da una catena lunga 227 metri, pesante 400 chili, con al centro una stella a dieci punte di 80 cm di diametro che la leggenda vuole donata da un cavaliere di crociata in ringraziamento ex-voto per essere tornato sano e salvo al suo paese dopo la prigionia.

Dal Pese è possibile raggiungere a piedi la cappella di Notre-Dame de Beauvoir, edificata nel XIV sec. sui resti di un tempio del V sec. scavato nelle grotte di tufo dai monaci di Lérins, suoi primi abitanti, e ancora oggi meta non solo di pellegrini in preghiera ma anche di semplici turisti, inconsciamente attirati dalla naturale tranquillità del luogo.
Le popolazioni dei paesi vicini vi si rifugiarono durante le invasioni saracene, alzarono fortificazioni e infine costruirono le case dell’attuale villaggio. E ancora a un monaco del XVII sec., proveniente dalla nostra Faenza, si attribuisce l’origine della fabbricazione della ceramica stannifera, caratteristica per la decorazione dello smalto, cui seguì nel tempo la decorazione Berain blu e bianca e, più avanti, la policromia: tutte lavorazioni perpetuate sino ai giorni nostri nei laboratori aziendali e familiari del paese che si fregiano del tradizionale marchio “Moustiers”.

Moustiers-Sainte-Marie e le sue botteghe di ceramica

Il rapporto dell’uomo con la natura è qui molto sentito e traspare in ogni produzione, sia essa artigianale o puramente contadina, così come altrettanto genuina è stata l’accoglienza riservataci dall’associato France Passion di Roumoules che abbiamo visitato prima di riprendere l’esplorazione delle gole. La sosta in tutta tranquillità sul suo ora brullo tavolato calcareo (il nostro viaggio si è svolto in autunno) ci ha permesso di ammirare la corona delle Alpi che lentamente degrada fino a raggiungere la Costa Azzurra. In stagione, avremmo visto sul Plateau di Valensole distese a perdita d’occhio di campi di lavanda, ma la possibilità di acquistare “à la ferme” miele, saponette, oli, profumi e fiori essiccati ha comunque appagato i nostri sensi e sopperito a tale mancanza.

Riprendiamo dunque l’itinerario in direzione di La-Palud-sur-Verdon e da qui sul percorso verso la “Route des Cretes”, un circuito di 23 km che corona il tratto più impressionante del Gran Canyon attraverso una decina di altri punti panoramici davvero mozzafiato: il Couloir, il Samson, i belvedere de Tirescaire, de l‘Escalès, de la Dent d’Aire, de la Maline, Maugué, de l’Imbut e la falesia del Bauchet. La strada è stretta, ma solitamente meno frequentata delle altre e, soprattutto, a senso unico per circa otto chilometri nel primo tratto.

Ritornati sulla D952, raggiungiamo l’Auberge e, a piedi, il Point Sublime, ultimo dirupo con vista spettacolare sulle gole che lasciamo a fatica, poichè il nostro viaggio sta per concludersi. Ci rimane ancora Rougon, località abbarbicata all’entrata del Gran Canyon e famosa per i grifoni che solcano il suo cielo. Accompagnati dal volo di questi rapaci, scendiamo lentamente alla soleggiata Castellane, dove il clima è decisamente meno fresco e risente già delle correnti mediterranee. Di qui verso il mare e poi nuovamente sui monti attraverso le gole del Tenda.
Ma questa, è un’altra storia…

Il nostro compagno di viaggio
Modello che fa parte della nuova serie Zefiro, collocata alla base dell’offerta Roller Team, lo Zefiro 285 TL è uno dei più lunghi della gamma con i suoi 7,43 metri. Allestito sulla base meccanica del Fiat Ducato con telaio ribassato CCS e passo da 4035 mm, presenta una pianta ideale per la coppia, con la presenza dei letti singoli longitudinali in coda, ma si presta bene anche per l’utilizzo con equipaggi di quattro persone, grazie alla dotazione del letto basculante anteriore ad azionamento elettrico.Le sua dimensioni non hanno mai provocato problemi sulle pur non larghissime strade che costeggiano il Verdon, grazie alla tealistica molto agile, alle buone performance motoristiche garantite dal propulsore 2,3 litri Euro5+ da 130 CV (è disponibile anche il più potente 2,3 litri da 148 Cv con turbina a geometria variabile) e al corretto bilanciamento dei pesi che, nonostante uno sbalzo piuttosto sensibile, ha sempre garantito un comportamento sicuro e lineare lungo i tratti spesso molto tortuosi che caratterizzano la zona.In sosta, poi, emerge la comodità della zona posteriore che, oltre ai letti, ingloba anche gli armadi e la toilette, sviluppata in ambienti indipendenti per zona lavabo/wc e box doccia ed è separabile dal resto della cellula con un porta rigida scorrevole. Adeguate le dotazioni di serie, che prevedono anche il frigorifero a colonna Thetford N3000. In aggiunta, il veicolo a nostra disposizione era equipaggiato, tra l’altro, anche dall’utilissima telecamera di retromarcia con schermo inserito nello specchio retrovisore, pannello solare e la preinstallazione dell’efficiente sistema di navigazione TomTom Camper&Caravan.Il Roller Team Zefiro 285 TL – nello specifico proprio il veicolo utilizzato per questo viaggio – sarà oggetto di un CamperOnTest di prossima pubblicazione.

 

Info utili

La zona delle Gole del Verdon è facilmente raggiungibile dall’Italia tramite il valico del Monginevro, il traforo del Tenda oppure dalla costa ligure e il confine di Ventimiglia.
Le strade che costeggiano le gole, anche se non larghissime, sono percorribili comunque senza particolari problemi anche con veicoli di dimensioni medio-lunghe (nel nostro caso non abbiamo avuto problemi di sorta con un veicolo di quasi sette metri e mezzo) e richiedono solo le normali attenzioni solitamente utilizzate percorrendo tratte di montagna. Solo la più angusta “Route Des Cretes” può provocare qualche impaccio in più, comunque affrontabile adottando la necessaria prudenza. Si tratta di una specie di tragitto circolare, che parte e arriva da La-Palud-sur-Verdon. Per percorrerlo per intero va preso dal lato est, perché il primo tratto è in senso unico per circa 8 km. Da segnalare anche che i due Tunnels du Fayet sulla D71 hanno, in pratica, una carreggiata unica: sono lunghi, però, ognuno solo un paio di centinai di metri.

Per la sosta, da sottolineare le molte possibilità offerte dal circuito France Passion, collocate soprattutto nella zona del Plateau di Valensole (zona celebre anche per lo spettacolo offerto dalle coltivazioni di lavanda, ovviamente nel periodo estivo) che, oltre a collocazioni in scenari spesso idilliaci, consentono di sostare in tranquillità e sicurezza in appositi spazi collocati all’interno delle strutture.

La zona delle Gole, poi, è ben “fornita” in fatto di aree di sosta, Da segnalare, in particolare, l’area di Moustiers-Sainte-Marie e quella di Castellane, ai due “poli opposti” delle Gole, vicinissime all’abitato e ai servizi (in particolar modo quella di Castellane). Sono entrambe a pagamento (6 euro) e fornite di camper service.

Si ringrazia per la collaborazione

Roller Team – Trigano S.p.A.
Loc. Cusona, 5037 San Gimignano (Siena).
Tel. +39 0577 6501 Fax +39 0577 650200
www.rollerteam.it

Fotogallery

Beppe Finello

Comments are closed.