March 28, 2024

Il nome Ital Colven può non suscitare un’immediata associazione di idee, ma se si parla di Viesa, allora il pensiero va immediatamente al condizionatore a 12 Volt che sfrutta i naturali processi fisici dell’evaporazione per creare benessere a bordo dei veicoli ricreazionali nella calde giornate estive. Ma è proprio negli stabilimenti di Montemurlo, siti nell’industrioso comprensorio di Prato, a due passi da Firenze, che il Vigia Viesa Holiday III e, da qualche tempo, anche la sua versione portatile, il MyViesa – oltre al Viesa Kompressor, apparecchio condizionatore a 12/24 Volt destinato al settore dell’autotrasporto e ai bus di linea – nascono e vengono distribuiti in tutta Europa. Emanazione della Casa madre argentina Colven, il complesso toscano, nato nel 2011, nasce per portare nel nostro continente, e specificatamente in Italia, la produzione dei suoi dispositivi destinati al mercato europeo, con lo scopo evidente di essere più vicini e attenti alle esigenze dell’utenza continentale.

Il complesso si sviluppa in una serie di ampi e luminosi ambienti dove agli uffici direzionali e alla zona dedicata alla produzione si associano il locale destinato al montaggio e all’assistenza diretta e gli ampi locali dove sono stoccati i prodotti finiti in partenza e la componentistica in arrivo.

L’assemblaggio dei prodotti, infatti, si avvale di alcune parti fornite da aziende esterne (rigorosamente italiane e spesso locali) selezionate in base a rigorosi criteri qualitativi. Tutto il processo produttivo, articolato in brevi ma organizzatissime linee di montaggio, si giova di sistemi informatici di tracciamento che permettono, in caso di difettosità, di poter facilmente risalire al lotto di produzione e alle specifiche componenti utilizzate.

Nella nostra visita, abbiamo potuto assistere a tutte le fasi di realizzazione di alcuni esemplari di Viesa Holiday III, il modello di condizionatore evaporativo che costituisce il “fiore all’occhiello” della ItalColven.

Attraverso varie stazioni successive, partendo dallo chassis dotato di opportuna intelaiatura di supporto in acciaio, vengono assemblati tutti i componenti.

La struttura del Viesa Holiday III e del MyViesa ruota attorno a un “pezzo” costituito da una sorta di “ciambella” con un particolare, estremamente complicato e perfettamente codificato intreccio di tre diversi tipi di legno: brevettata, è una delle poche parti a essere costruita presso la Casa madre in Argentina. Realizzata pazientemente a mano da artigiani specializzati con direttive ben precise, è la parte del sistema che consente di sfruttare al meglio il principio fisico alla base del funzionamento di tutto il dispositivo.

A fare da “cornice” a quest’elemento è un serbatoio circolare dove viene “parcheggiata” acqua prelevata dal serbatoio del mezzo tramite due pompe silenziate di nuova concezione (una frontale e una posteriore, per compensare eventuali pendenze). L’acqua, prima di essere indirizzata al componente centrale, viene fatta passare attraverso filtri antibatterici. Un potente ventilatore a 25 velocità (il primo componente a essere montato sullo chassis) provvede a diffondere l’aria all’interno dell’abitacolo tramite quattro bocchette di diffusione orientabili e parzializzabili a piacimento.

Dall’apparecchio, infine, parte una connessione che comprende il tubo per l’alimentazione idrica e i cavi di allacciamento alla batteria servizi, riuniti all’interno di una guaina isolata.

Internamente, il tutto viene controllato tramite un pannello di con display LCD che regola tutte le funzioni del condizionatore ed è comandabile anche tramite il telecomando di serie: l’elettronica è l’ultima parte a essere installata e immediatamente verificata nella sua completa funzionalità prima che il prodotto finito lasci la catena di montaggio verso la sua destinazione finale.

Un processo preciso, senza sbavature, condotto da mani esperte in un luogo assimilabile più a un laboratorio, un “atelier” della tecnologia, che a una fabbrica, con perfetta organizzazione e ritmi di lavoro mai frenetici: il connubio ideale per garantire che il prodotto finale sia quello ideale per l’esigente clientela europea.

Come funziona il Viesa
Il funzionamento del condizionatore evaporativo Viesa Holiday III (così come del portatile MyViesa) si appoggia al principio secondo il quale un qualsiasi fluido evaporando (passando, cioè, dallo stato liquido a quello gassoso) cede calore diminuendo la temperatura della superficie sulla quale si trova. Più grande è la superficie più veloce sarà l’evaporazione e maggiore sarà la cessione di calore. Nello specifico, il dispositivo preleva acqua (il fluido) dal serbatoio del mezzo e la deposita sulla “ciambella” descritta sopra, vero cuore del sistema, il cui intreccio offre una superficie utile il più grande possibile: nella fattispecie, ben 127 metri quadrati.
L’aria così raffreddata viene immessa all’interno della cellula tramite la ventilazione forzata. A questo punto entra in scena il secondo “protagonista” di questo processo: la persona umana. Il nostro corpo, infatti, possiede un meccanismo interno di termoregolazione. Quando fa caldo, le ghiandole sudoripare fanno evaporare l’acqua, producendo quello che si vede come sudore e abbassando, così, la temperatura superficiale della pelle. Questo processo, però, è influenzato dall’umidità relativa (ovvero la quantità di acqua presente in un litro di aria espressa in percentuale) presente nell’aria. Se questa è elevata – e quindi ci si trova i un ambiente già saturo d’acqua – viene limitata la corretta evaporazione della pelle e si avverte una sensazione di calore maggiore: si tratta della cosiddetta “temperatura percepita”, diversa da quella reale proprio perché influenzata dal grado di umidità relativa. Ma ci sono altri due fattori che influenzano la velocità (e quindi l’efficacia) con la quale agiscono i nostri meccanismi naturali: la ventilazione e la densità dell’umidità. La prima è in grado, com’è facile intuire (il caldo si sopporta molto meglio nelle giornate ventilate), di accelerare il processo di evaporazione della pelle. La densità (diversa secondo i luoghi) è altrettanto determinate ai fini del benessere: se è bassa, significa che la stessa quantità di acqua si va a “spargere” su una superficie maggiore del corpo e quindi evapora più velocemente.

Il Viesa Holiday III immette nella cellula aria nettamente più fresca (condizione uno), abbondantemente ventilata (condizione due), con umidità relativa corretta (dal 40 al 60%) e a bassa densità (condizioni tre e quattro). Non ha, ovviamente, la capacità di abbassare drasticamente la temperatura generale della cellula abitativa come fanno i condizionatori tradizionali; il suo principio di funzionamento non è indirizzato all’ambiente ma alle persone che lo abitano ed è finalizzato a consentire l’ottimale termoregolazione naturale individuale diminuendo drasticamente la sensazione di calore percepito. Estremizzando un po’ il concetto, si può dire che “sfrutta” le caratteristiche del corpo umano per portargli beneficio. Ultima considerazione: questa “immissione forzata” di aria benefica necessita di uno “sfogo”: l’aria “buona” prodotta dal condizionatore deve “rimpiazzare” quella “cattiva” presente che deve uscire da qualche parte. Anche la stessa aria “buona” deve poter uscire a sua volta, per non ristagnare internamente e per “cedere il passo” all’altra che arriva in continuazione. Per permettere questo, durante il funzionamento è necessario tenere aperto un oblò o una finestra. Anche pochi cm (la casa indica in un oblò aperto per 2 cm la misura minima da adottare) sono sufficienti.

Riferimenti e contatti del costruttore

ITAL COLVEN srl
Via G. Rossini, 50
59013 Montemurlo (Prato) Italia
info@italcolven.com
www.vigiaviesaitaly.it

Fotogallery

Beppe Finello

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