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EFOY GO!: autonomia ed energia portatile in prova sul campo

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Sei mesi di test, di prove, di utilizzo continuativo: dal camper all’auto, dall’outdoor all’utilizzo domestico, come è, come va l’il nuovissimo EFOY GO!

L’esterno è carino, moderno, accattivante, ma fino a che non lo hai in mano non ne capisci bene le potenzialità o le caratteristiche. Nei sei mesi di utilizzo, chi ce lo ha visto manegggiare lo ha scambiato, di primo acchito, per vari e svariati oggetti. Questo perchè, obiettivamente, Efoy Go! è qualcosa di nuovo, che va oltre le categorie esistenti. E’ più di una batteria, è più di un inverter. E’ veramente una presa di corrente portatile, da utilizzare all’interno (o spesso all’esterno, con un po’ di attenzione), come e quando serve, ergo, per gli usi più disparati.

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Il test che abbiamo svolto per sei lunghi mesi ha per protagonista uno dei primissimi esemplari: il numero di serie, infatti, termina con 00005. Il numero cinque, insomma. Il quinto a essere diffuso, messo in circolazione. Messo a disposizione. Tutto ha inizio la scorsa estate e, naturalmente, parte dalla modernissima sede di SFC Energy AG alle porte di Monaco di Baviera: è in questa sorta di clinica svizzera della tecnologia legata all’energia che nasce Efoy Go!. Ed è sempre qui che nascono tutti gli altri prodotti dell’azienda, dagli affermati Efoy Comfort ai potenti Efoy Pro, dedicati a industria e difesa. Tutto inizia da chi, in effetti, ha scelto di provare a rivoluzionare il settore energetico puntando a sviluppare generatori Fuel-cell silenziosi, capaci di produrre energia o, meglio, di trasformare energia chimica in energia elettrica pronta all’uso.

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Sistemi complessi, estremamente raffinati, che hanno conosciuto una straordinaria diffusione tanto nel settore legato al tempo libero (veicoli ricreazionali e imbarcazioni) gestito da Andrea Alboni, con oltre 34.000 apparecchi venduti dal 2006, quanto nei più diversi settori industriali e militari. Sistemi che hanno portato una rivoluzione silenziosa, specie a bordo dei veicoli ricreazionali: una rivoluzione che è sintetizzata nel concetto di autonomia energetica e che, in questi anni, abbiamo avuto modo di mettere alla prova in maniera severa e continuativa, con diverse generazioni di apparecchi, spesso in condizioni limite per condizioni meteo e di utilizzo.

Efoy Go! è diverso: lo prendi in mano ed è più compatto del classico Efoy Comfort: non ha tubi che fuoriescono, collegamenti elettrici da impostare o taniche di metanolo da collegare: è un oggetto fatto e finito, curato nel design ma soprattutto funzionale. Apparire non è il suo obiettivo: il suo target, piuttosto, è quello di alimentare, di dare vita a tutto ciò che il suo possessore dovrà utilizzare. Una vita elettrica, ovviamente, fatta di ricariche alle batterie o di alimentazione diretta, nelle forme e nelle modalità richieste dall’apparecchio occorrente al momento. Dovendo fare un paragone, il nuovo Efoy Go! è una sorta di passe-partout. Non apre porte fisiche, ma permette a un gran numero di oggetti di funzionare laddove chi li utilizza lo riterrà necessario.

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Leggero è leggero: poco oltre i 5 kg: robusto sembra esserlo, con un case esterno progettato per resistere a cadute e impatti, accattivante ma pratico: un’ampia maniglia superiore, utile a consentirne una facile e sicura manipolazione e, soprattutto, tutte le componenti funzionali riunite su un solo fianco. Tutto a portata di mano, per essere sempre sotto controllo. Lato sinistro la ventola di raffreddamento, lato destro prese, spinotti e pulsanti di comando. Semplice ed efficace. Sarà così anche alla prova dei fatti?

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Il test

La parola test dice tutto: italianizzazione di testare, mettere alla prova. Implica un reale utilizzo dell’apparecchio, esattamente come potrebbe fare un qualunque utilizzatore. Anzi, un utilizzo che vada un pochino oltre, perchè solo spingendo un po’ oltre l’asticella si possono comprendere i limiti di qualcosa, il classico cosa può fare e il cosa invece è meglio evitare. Per mettere alla prova l’Efoy Comfort 140, lo abbiamo installato a bordo di un motorhome di ultima generazione e lo abbiamo utilizzato per alimentare le diverse utenze di bordo durante una spedizione invernale estrema, capace di raggiungere il tetto d’Europa, Capo Nord, in pieno inverno e dopo aver sopportato continuativamente temperature polari. Un test da sforzo prolungato e intenso, quindi, che data la natura dell’apparecchio, pensato per una installazione a bordo del veicolo, è legato a doppio filo al camper stesso. Il nuovo Efoy Go!, invece, è diverso: è pensato per passare dal camper all’auto, dalla tenda alla biciciletta, dal bauletto dello scooter alla scrivania di casa, per essere utilizzato in qualunque luogo occorra energia pronta all’uso per alimentare, ricaricare o far funzionare attrezzature di qualsiasi natura. Ricaricare l’iPhone o la batteria della macchina fotografica, alimentare un pc, permettere l’utilizzo di una lampada portatile, alimentare un compressore, alimentare un caricabatteria in modo da ricaricare l’accumulatore dello scooter. Ricaricare il navigatore satellitare, fornire l’energia necessaria a un piccolo frigorifero a compressore. Fornire energia, punto.

Il nostro test è iniziato molto lontano dall’Italia e molto lontano da Monaco di Baviera: è iniziato a Hovden, un piccolo villaggio di pescatori nell’estremo nord delle isole Vesteralen, in Norvegia. Un piccolo paradiso di mare, montagna, rorbuer (le tipiche case rosse dei pescatori del Grande Nord) e natura selvaggia. Un posto in cui il segnale satellitare di HotBird non sempre si riesce a captare, in cui il navigatore sottolinea spesso come i 70° di latitudine Nord siano veramente vicini. Lo capisci dal cielo, dal vento, dalla fisionomia selvaggia del panorama. Un posto in cui apprezzi al massimo le peculiarità del camper, in cui devi essere autonomo, in cui tutti gli strumenti che questa autonomia sanno regalare diventano preziosissimi alleati.

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Pronti, partenza, via: location la punta del molo di Hovden, là dove entrano le barche durante la stagione di pesca al merluzzo. Là dove non c’è niente eppure quel niente è in realtà tutto. Ed è bellissimo. Efoy Go! carico, caricato direttamente dall’impianto a 12V del camper tramite la classica presa dell’accendisigari, macchina fotografica, notebook e telefono. Mentre le nuvole corrono e le pareti di roccia e vegetazione diventano lo schermo su cui i raggi del sole giocano a comporre forme e suggestioni, il molo diventa rapidamente il più bell’ufficio del mondo. Un ufficio autosufficiente, con tutti i device coinvolti alimentati, in tempo reale, da questa nuova presa di corrente portatile. Il Mac tramite il classico 220V, generato da un inverter a onda sinusoidale pura, iPhone e Nikon dalle due utili prese USB.

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Volendo ci sarebbe ancora spazio per una presa accendisigari, utile magari per preparare l’itinerario del giorno successivo tramite il classico navigatore. L’autonomia è più che buona: viene visualizzata frontalmente, tramite led che segnano lo stato di carica della batteria e che, durante l’uso, sono sempre accesi, in modo da consentire di capire quando è ora di ricaricare o di alimentare a propria volta l’Efoy Go!. Perchè il bello è proprio questo: l’apparecchio può alimentare e fornire energia anche mentre è alimentato, diventando così anche un utilissimo inverter da impiegare sul veicolo per disporre senza limiti di corrente a 220V. Ecco allora la possibilità di utilizzare la classica lampada portatile da 220V, la baladeuse, versione domestica della torcia rispetto alla quale garantisce una potenza non paragonabile e una durata pressochè illimitata: fissata con il proprio gancio a uno dei bracci del tendalino, ecco servita una vera e propria lampada esterna.

Una volta comprese le possibilità dell’apparecchio, questo inizia a non essere più trasportato nel proprio involucro, in una cassapanca, ma diventa un prezioso alleato da avere a portata di mano: è la fonte di energia che permette in un altro frangente non meno selvaggio o stupendamente scenografico, la riserva naturale di Eggum, alle isole Lofoten, di alimentare un piccolo compressore per gonfiare i materassini di due ragazzi che, bici e carrellini, esplorano questa parte di mondo dormendo in tenda, di ricaricare i loro telefoni cellulari, la loro fotocamera e anche le batterie stilo della loro torcia portatile. Ogni tanto la ventola si accende, in base alla temperatura e alla richiesta di energia: un brusio silenzioso, che ricorda un po’ quello dell’Efoy Comfort, e che non dà assolutamente fastidio.

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Una volta scarico, ricaricarlo è facile: lo si collega alla rete elettrica a 220V, se disponibile, utilizzando il classico alimentatore. Oppure, molto più banalmente, si sfruttano una presa a 12V e un cavetto e, in un circa 4 o 5 ore, magari mentre si viaggia o di notte, mentre si dorme, l’apparecchio torna in piena forma, pronto a nuove avventure.

Poco sensibile alle temperature, con un range di funzionamento tra-10° e +40°C, Efoy Go! permette a SFC di uscire dalla logica del camper o dell’imbarcazione: non necessita di alcuna installazione ed è utilizzabile ovunque serva. Entra tranquillamente nel bauletto portacaschi di una moto o di uno scooter, ha un peso contenuto in poco più di 5 kg e può essere facilmente utilizzato come un vero e prezioso alleato nella vita di tutti i giorni. Chi viaggia spesso in auto e ha necessità di avere con sè una fonte di energia a 220V, lo può impiegare anche semplicemente come un inverter: lo abbiamo fatto spesso, trasportandolo su ogni tipologia di veicoli (camper in prova, automobili, moto), utilizzandolo in ogni situazione e in location molto diverse tra loro (Norvegia, Francia, Germania), in condizioni di temperatura molto diverse (caldo o freddo intenso), ma una applicazione particolare ci è stata suggerita in una giornata autunnale contraddistinta da un forte maltempo, in cui a causa di forti fulmini, l’erogazione della corrente elettrica ha iniziato ad andare a singhiozzo, mettendo a repentaglio l’integrità di computer e altre attrezzature elettroniche. Abbiamo messo alla prova il nuovo Efoy Go! come un vero e proprio gruppo di continuità, lasciandolo allacciato alla rete elettrica a 220V e collegando a esso un normalissimo pc. Il risultato? Scollegando improvviamente l’Efoy Go! dalla rete elettrica, simulando quindi una interruzione nella sua erogazione, la batteria e l’inverter forniscono tutto il necessario al funzionamento del computer, che continua a lavorare in modo sicuro e che, di conseguenza, diventa insensibile a questa tipologia di problematiche.

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Il nostro giudizio

Così facendo, dopo sei mesi di utilizzo continuativo e in ogni condizione, possiamo tracciare un bilancio di questo nuovo apparecchio: esattamente come l’Efoy prima e l’Efoy Comfort poi hanno rappresentato una rivoluzione silenziosa per chi utilizza e viaggia a bordo di camper e imbarcazioni, il nuovo Efoy Go! ha tutte le carte in regola per diventare un preziosissimo alleato della mobilità personale di ognuno di noi. La definizione del costruttore, che lo considera una “presa di corrente portatile”, gli calza veramente a pennello, e anche gli iniziali scetticisimi verso un qualcosa di nuovo, capace di fornire al contempo 220V/12V e due USB in modo portatile, sicuro, stabile e utile, poichè adatto a servire dalla banale lampada con tecnologia primordiale a device mobili di ultima generazione, sono presto fugati dalle dimostrazioni empiriche della sua indiscussa utilità. Un qualcosa che guarda oltre al mondo del camper o del tempo libero, che può assecondare il bricoleur o il fotografo, il campeggiatore o il pescatore, il viaggiatore o il comune cittadino che quando si sposta ha bisogno di essere autonomo, almeno per alcune ore, in tutto e per tutto. In un mondo che corre sempre più verso ausilii elettrici ed elettronici di ogni tipo, questo strumento può veramente diventare un passe-partout utile e importante. Certo, la potenza erogata (400W) non consente all’Efoy Go! di alimentare elettrodomestici estremamente impegnativi dal punto di vista del consumo (pensiamo al classico phon o alla macchia da caffè espresso, entrambi spesso superiori a 1,5kW di assorbimento), ma per le necessità più basilari, questo strumento è più che sufficiente ad assicurare autonomia, comfort e sicurezza, in ogni ambito. Può portare la corrente elettrica e la luce in una baita di montagna, può essere ricaricato in abbinamento a un pannello solare (con durata della carica dipendente dalla potenza del pannello), può essere abbinato e ricaricato direttamente da un Efoy Comfort e, una volta carico, permette di ricaricare per 30 volte un iPhone o uno Smartphone, per 8 volte un tablet o alimentare un frigofero ad assorbimento per una trentina di ore, assicurandone il funzionamento continuativo. Esattamente come una presa di corrente… portatile.

Informazioni utili

Efoy Go! è un apparecchio contraddistinto dall’unione tra una batteria Litio Ferro Fosfato (LiFePO4) da 240Wh (20Ah a 12V) con un inverter a onda sinusoidale pura da 400W: può erogare corrente a 220V grazie alla presenza di una presa Schuko ed è dotato di una presa 12V accendisigari (12V DC/10A)e di due USB (5V DC/2×1.1A).

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Può essere alimentato e ricarica sfruttando la rete elettrica a 220V (tramite un apposito trasformatore), a 12V tramite il classico cavetto con presa accendisigari per l’auto o il veicolo ricreazionale) o sfruttando un apposito pannello solare a lui collegato e dedicato: un’opzione, quest’ultima, particolarmente interessante per chi desidera impiegarlo in condizioni di massima autonomia. Non manca, inoltre, una apposita connessione che ne permette la ricarica diretta tramite Efoy Comfort. Ha dimensioni contenute (28,6×18,6×20,1 cm), un peso di 5,8 kg e gode di due anni di garanzia.