March 28, 2024

La primavera 2017 inizia con la grande novità della nuova Oasi Pinnawala che arriva a un anno esatto di distanza dalla creazione di un’altra, emozionante, area: la Savana, e a 5 mesi dal dolcissimo lieto evento: la nascita di un cucciolo di ippopotamo. Cinquemila metri quadrati, un investimento da oltre un milione di euro e due ospiti davvero speciali: le elefantesse indiane Rupa, di 42 anni, e Inda, di 37.

Il Parco Faunistico Le Cornelle, adagiato sulla sponda orientale del fiume Brembo, nella splendida cornice delle Prealpi Orobiche, dà il benvenuto ad una nuova affascinante area tematica: l’oasi degli elefanti indiani. Un capolavoro di ingegneria sostenibile a uso esclusivo di questi mammiferi per il quale è stato scelto un nome speciale: «Pinnawala», in omaggio all’orfanotrofio per elefanti asiatici dello Sri Lanka, il Pinnawala Elephant Orphanage, struttura che dal 1975 ospita cuccioli di elefante rimasti orfani, contando il maggior numero di esemplari di elefanti asiatici gestiti dall’uomo al mondo.

Gli elefanti sono tra i pochi animali al mondo a provare empatia e solidarietà con altri esseri viventi, basta osservare i comportamenti delle due ospiti del Parco, Rupa e Inda, per capire come il rapporto tra le due sia strettissimo: trascorrono le giornate in cerca di cibo o giocando, si divertono a “farsi la doccia” aspirando l’acqua nella proboscide e spruzzandosela addosso, comunicano tra loro attraverso il barrito, si accarezzano con la proboscide e quando sentono molto caldo, agitano le grandi orecchie, come fossero due ventagli. Inoltre, grazie allo stretto legame sociale che li caratterizza, gli elefanti sono in grado di provare preoccupazione per i loro simili: soffrono quando vedono uno di loro soffrire e cercano di esprimere la loro partecipazione e calmare l’individuo in sofferenza.

 
L’oasi costituita da un suolo sabbioso, una lussureggiante vegetazione composta da piante di varie specie come palme e bambù, intervallate da rocce e massi, e un’ampia vasca con due spettacolari cascate è il luogo perfetto per le due elefantesse indiane che, come due vere dive, ogni giorno vengono accudite da tre operatori che si occupano dell’alimentazione e dell’igiene, con tanto di manicure, pedicure, con un’attenzione speciale alle zampe. 

La nuova oasi prevede anche un piacevole punto di osservazione con una terrazza sopraelevata di 82 metri quadri.
Sono tante, infatti, le particolarità che si possono scoprire osservando da vicino gli elefanti indiani, specie più piccola rispetto all’elefante africano, ma dalle proporzioni comunque considerevoli: alti circa 3 metri, lunghi fino a 6 metri e mezzo e con un peso che può arrivare a 5 mila kg, ogni giorno possono ingerire fino a 150 kg di cibo (sono ghiotti di erbe, germogli, frutti e cortecce) e la proboscide da sola è composta da almeno 100 mila muscoli differenti, riuscendo a sollevare pesi da 250 kg. L’elefante indiano, inoltre, ha un’appendice digitiforme all’estremità della proboscide, zampe anteriori con 5 dita e posteriori con 4 (quello africano ha generalmente zampe anteriori con 4 dita e posteriori con 3) e orecchie più piccole rispetto all’elefante africano, con zanne ben sviluppate solo negli esemplari maschi: le femmine, come quelle ospitate nel Parco Faunistico Le Cornelle, hanno zanne molto piccole e non evidenti e, a differenza dei maschi che preferiscono trascorrere la vita in solitaria, sono solite riunirsi in gruppi stabili guidati da una anziana.

 

Il Parco Faunistico Le Cornelle, percorribile solo a piedi seguendo itinerari suggeriti, si sviluppa su di un’area di 126.000 mq ed accoglie circa 120 specie di animali, tra mammiferi, volatili e rettili, in cinque aree tematiche: Isola Aldabra, Savana, Oasi dei Ghepardi, Selva Tropicale e la recente Pinnawala.

Le strutture che li ospitano seguono le più recenti tendenze europee in materia di benessere animale, assicurando a ciascuno di essi una vita il più possibile vicina alla condizione selvatica, sia in termini di socializzazione che di spazi e stimoli, compatibilmente con la loro sicurezza e quella dei visitatori.

  

Accanto a specie conosciute si possono osservare esemplari rari o in pericolo di estinzione come il Leopardo delle Nevi, la Gru della Manciuria, l’Ara Giacinto, i Leoni Bianchi e la Tigre Bianca, il cui mantello bianco si manifesta grazie alla combinazione di caratteri recessivi.

  • L’Isola Aldabra, che prende il nome da una delle isole tropicali delle Seychelles (nonché uno dei più grandi atolli del mondo per estensione), con i suoi 1.000 mq riproduce l’ambientazione tropicale ideale per la sopravvivenza del rettile più antico: la tartaruga gigante. Oltre a questa specie in via d’estinzione, vi sono altri animali tipicamente esotici ed una lussureggiante vegetazione composta da palme, ficus e pandanus.

  • L’Oasi dei Ghepardi ospita in un’ampia area costituita da prato, alberi, rocce, ruscelli e cascate, i mammiferi più veloci del nostro pianeta. Questi spettacolari felini, che possono infatti facilmente raggiungere i 100 km/h, hanno a disposizione un vasto territorio per correre ed esprimersi in totale libertà.

  • La Selva Tropicale, che si estende su una superficie di 7.000 mq, è stata costruita con tecniche d’avanguardia. Corsi e specchi d’acqua, ricoveri per gli animali realizzati con materiali naturali e una ricca vegetazione sono gli elementi che ricreano l’habitat naturale per le 14 specie di animali presenti. Ibis, fenicotteri,  cicogne, scimmie, lemuri, muntjak e alligatori convivono in un grande arcipelago protetto da una rete aerea di copertura e con un camminamento (primo esempio italiano di percorso pedonale tra animali esotici) per scoprire durante il percorso tutti gli abitanti della Selva Tropicale

 

  • La Savana un’oasi protetta di 10.000 mq, priva di recinzioni, dove il visitatore passeggiando su terrapieni in totale sicurezza, può ammirare zebre, antilopi, rinoceronti e tante altre specie, in un habitat naturale perfettamente ricreato.

La “mission” del parco è la tutela di specie animali protette minacciate d’estinzione, un impegno costante che si fonda su tre istituzioni: la conservazione, la ricerca e l’educazione. Per quanto riguarda quest’ultimo aspetto, consapevoli del valore formativo che l’incontro con gli animali può offrire ai bambini, la direzione ha predisposto un ampio e articolato programma didattico per gli alunni di tutte le fasce di età. 

I servizi offerti dal parco: un ristorante, un self-service, una pizzeria, cinque bar dislocati in punti diversi del parco, un’area picnic, un parcheggio adibito anche alla sosta camper (senza servizi), un parco giochi e negozi di souvenir.

Cinzia

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