March 29, 2024

Dalle spettacolari dune del Sahara ci dirigiamo nuovamente verso l’interno, attraversando scenografici paesaggi desertici, per raggiungere le due famose gole scavate tra le pareti rocciose dell’Atlante: le Gole del Todra e le Gole del Dadès. Passiamo poi nel mezzo della Valle delle Rose per giungere al centro di Ouarzazate.

La mattina seguente una timida ma scenografica alba ci attende tra le cime delle dune; facciamo il pieno di questo meraviglioso spettacolo e ci mettiamo in marcia per continuare la nostra avventura verso le spettacolari gole scavate tra le pareti rocciose dell’Atlante.

Ripassiamo per il centro di Erfoud e procediamo verso ovest; lungo la strada facciamo una sosta “Chez Bachir” (Coordinate GPS: N 31.530646 ; E -4.495661) per scoprire e visitare gli antichi canali di irrigazione sotterranei, chiamati Khettara e segnati da un susseguirsi di pozzi in superficie.

Una rete di circa 300 km scavata nel bacino del Tafilalt a partire dalla fine del XIV secolo e rimasta in funzione fino ai primi anni ’70, quando le nuove tecnologie e le politiche governative hanno apportato dei cambiamenti. L’acqua di questi canali proveniva principalmente dal deflusso dalle montagne dell’Atlante, aumentando durante l’autunno e l’inverno, per diminuire man mano che si arrivava verso l’estate.

Il paesaggio che ci accompagna continua a essere desertico, interrotto da qualche piccola cittadina dove la vita quotidiana talvolta sembra fermarsi per un attimo durante il nostro passaggio. A bordo strada incontriamo spesso simpatici bambini che ci salutano, pastori insieme al proprio gregge di capre, o dromedari che camminano liberi nelle immense pianure.

Passiamo la città di Tinerhir (o Tinghir), da dove prediamo la deviazione verso le spettacolari Gole del Todra, fermandoci in qualche punto panoramico ai margini orientali del centro per godere di meravigliose viste su villaggi berberi e su una grande oasi di verdeggianti palmeti che seguono il corso dell’omonimo fiume.

Dopo circa una quindicina di chilometri, maestose pareti di roccia rosa e grigia chiudono improvvisamente i lati della strada, segnale che si è arrivati a destinazione. Bancarelle di souvenir e un gran traffico di autobus turistici sono soliti intasare la strozzatura delle gole, che riescono comunque a mantenere il loro fascino e offrire innumerevoli attività: da semplici camminate lungo la strada che le attraversa, a trekking in giornata, fino a possibilità di arrampicate. Le Gole del Todra sono attraversate da un torrente dalle acque cristalline, nel cui letto si riescono ad ammirare particolari scene di vita locale, come gruppetti di donne con i loro asini intente a utilizzare l’acqua per svolgere qualche azione quotidiana.

Proseguendo oltre, seguendo la strada si raggiungono degli altipiani coltivati e il villaggio berbero di Tamtattouchte. Per la sosta, invece, posizionato tra il centro di Tinerhir e le Gole del Todra, si segnala il “Camping Le Soleil”.

Da qui proseguiamo per raggiungere le famose Gole del Dadès, uno dei luoghi più scenografici del Marocco, delle quali ricorre molto spesso la famosa foto della strada a tornanti che si arrampica tra i massicci montuosi. Un canyon chiamato anche valle delle mille Kasbah situato a circa un centinaio di chilometri dal famoso centro di Ouarzazate, che ha preso forma dallo scorrimento dell’omonimo fiume Dadès, alimentato dalle acque prodotte dallo scioglimento dei ghiacciai dell’Alto Atlante. Tradizionalmente la gente di questa regione ha sempre vissuto in un gran numero di piccoli villaggi sparsi per la fertile piana del fiume ma, negli ultimi anni, molti abitanti stanno abbandonando la valle per trasferirsi in centri maggiori ai confini della stessa; restano però ancora un buon numero di kasbah abitate e ottimamente conservate.

La valle vera e propria inizia dalla cittadina di Boulmane Dadès dove, seguendo le indicazioni per Tamellat, si prende la strada che vi immergerà in una scenografia unica, che alterna tratti di paesaggio lunare a palmeti. E’ ancora una volta il contrasto tra colori a fare da padrone: il verde della fertile piana, il colore rosato delle rocce delle montagne e l’azzurro acceso del cielo. Dopo circa una ventina di chilometri le gole iniziano pian piano a restringersi ed ecco apparire all’orizzonte gli attesi tornanti. La strada comincia a salire vertiginosamente con ampie curve a gomito fino a scollinare: percorrere questo tratto è sempre una vera emozione. In alto si intravvede un albergo costruito sulla cresta della montagna vicino a un bar con terrazza panoramica; qui è possibile fermarsi in un ampio parcheggio per godere di questa vista mozzafiato, avvolti dal silenzio del vento che caratterizza questo posto.

Proseguendo si scende fino a valle, per raggiungere un altro suggestivo e stretto canyon, dove le pareti rocciose e il fiume lasciano libero solamente una sottile striscia d’asfalto. Al termine del passaggio si trova il “Camping Le Berbère de la Montagne”, avvolto in un’atmosfera unica. Giunti a questo punto è possibile continuare ancora per qualche decina di chilometri, finché la strada rimane asfaltata, lasciando spazio a paesaggi prettamente lunari, ma la parte più spettacolare della valle è finita.

Ritorniamo sui nostri passi fino a Boulmane Dadès, dove prendiamo la strada principale in direzione Ouarzazate attraversando la Valle delle Rose. Lungo queste vallate ricche di palmeti si snodavano in passato le rotte carovaniere che collegavano i paesi del Maghreb con l’Africa e l’Oriente. Molto probabilmente i semi delle rose sono stati portati in queste valli abitate da tribù berbere da pellegrini e viaggiatori di ritorno dall’Oriente. I terreni coltivabili delle oasi erano troppo limitati perché le coltivazioni di rose potessero estendersi, mentre queste valli del Sud del Marocco, grazie anche al loro particolare clima, ne permisero l’espansione. Non ci sono veri e propri campi coltivati a rose ma siepi che costeggiano i confini di migliaia di piccoli appezzamenti. In particolare, nel borgo fortificato di Kelaat M’Gouna, ogni anno nel mese di maggio si tiene lo storico e famoso Festival delle Rose, un evento molto sentito in quanto l’acqua di rose detiene ancora un posto importante nella cultura marocchina: simbolo di ospitalità, è generalmente offerta agli ospiti prima di sedersi a mangiare.

Dove sostare

Tinghir:Hotel Camping Le Soleil” (Ccoordinate GPS: N 31.547734 ; E -5.589773). Campeggio annuale situato a pochi chilometri dalle famose Gole del Todra, rappresentando così un buon punto d’appoggio per una notte di passaggio.

Gole del Dadès:Hotel Camping Le Berbère de la Montagne” (coordinate GPS: N 31.557309 ; E -5.909261). Campeggio annuale situato alla fine dell’ultimo tratto delle Gole del Dadès, in una posizione paesaggisticamente davvero suggestiva.  Buon punto d’appoggio per una notte di passaggio.

Fotogallery

Davide Bon

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