March 19, 2024

Scendiamo verso la costa per andare sulle tracce del famoso Cristoforo Colombo, visitando i luoghi da cui salpò il celebre esploratore e salendo a bordo delle ricostruzioni delle sue Tre Caravelle. Ci inoltriamo poi nel Parco Nazionale di Doñana per andare alla scoperta di El Rocío, un piccolo centro surreale caratterizzato da strade di sabbia, dove gli abitanti del luogo si muovono ancora a bordo di carri e cavalli

Ci inoltriamo ancor di più nella provincia di Huelva, costeggiando l’omonimo centro e raggiungendo lungo la costa Palos de la Frontera e la località di La Rabida, per andare sulle tracce del famoso Cristoforo Colombo. E’ proprio da questa cittadina, che oggi conta poco meno di 10 mila abitanti, che l’epico viaggio a bordo delle tre caravelle ebbe inizio anche se, attualmente, un porto non lo ha più. A causa infatti dei cambiamenti della costa e della costruzione di dighe a protezione del porto di Huelva, la banchina dalla quale nel 1492 salpò il famoso navigatore genovese che scoprì “per errore” il Nuovo Mondo non è più presente. L’intera cittadina è però disseminata di edifici, monumenti e architetture legate in un modo o nell’altro alle gesta di Colombo e alla loro commemorazione.

In particolare, a La Rabida si trova il monastero francescano di Santa Maria della Rabida. Qui Cristoforo Colombo trovò rifugio e supporto dai monaci che lo abitavano al tempo, che intercedettero a favore dell’esploratore nella negoziazione con la Regina Isabella la Cattolica. Il monastero è una chiesa del XIV-XV secolo in stile gotico-mudéjar, ubicata in una zona rialzata rispetto alla vicina foce del fiume Tinto nell’Oceano Atlantico, nelle cui stanze si possono ammirare anche gli affreschi di Vázquez Díaz, raffiguranti varie scene della scoperta.

Scendendo invece verso le rive del fiume Tinto si passa vicino al Monumento a los Descubridores, la cui costruzione è iniziata nel 1891 e terminata un anno dopo, in coincidenza della celebrazione del quarto centenario della scoperta dell’America, situato sempre all’interno dei grandi giardini nel monastero.

Da qui si raggiunge facilmente il Muelle de las Caravelas (Coordinate GPS: N 37.209822 ; E -6.928886). In questo molo sono attraccate le riproduzioni esatte della Niña, la Pinta e la Santa Maria, le tre caravelle con cui Colombo partì per arrivare, secondo il suo programma, alle Indie. Queste repliche furono costruite in occasione dell’Expo del 1992 di Siviglia ed è possibile salirvi a bordo, immaginandosi così, grazie ad alcune ricostruzioni, la vita dell’equipaggio durante il viaggio.

Vicino al molo, in una sorta di museo a cielo aperto, è stata allestita anche un’area con capanne immerse in un palmeto, che dovrebbe riprodurre un accampamento di indiani, simile a quelli trovati dagli europei partiti da Palos al loro arrivo in America. Adiacente alla darsena, è ubicato un centro museale nel quale è possibile ammirare la corrispondenza e alcuni strumenti di navigazione di Colombo. In questa moderna struttura ci si immerge totalmente nell’impresa dell’esploratore genovese, grazie anche a dei filmati didattici. Una simpatica deviazione, quindi, ideale per tutta la famiglia.

 
 

Lasciamo La Rabida per costeggiare la costa e immergersi nel Parco Nazionale di Doñana, noto anche come Coto de Doñana, uno dei parchi naturali più importanti della Spagna nonché una delle aree più estese senza strade asfaltate di tutto l’ovest europeo; con un’estensione di oltre 538 chilometri quadrati è stato dichiarato nel 1994 dall’UNESCO patrimonio mondiale dell’umanità. Un insieme di paesaggi naturali incontaminati con una grande varietà di ecosistemi a loro interno, dove vivono molte specie animali, tra cui circa 300 specie di uccelli, che rappresenta anche la principale area di sosta europea di tutti gli uccelli migratori che, dal nord d’Europa, raggiungono l’Africa. Il patrimonio naturale di questa zona si trasforma lentamente passando dalla foresta, alla brughiera, dalle dune alle spiagge creando, assieme all’azzurro dell’Oceano Atlantico, un armonico insieme di colori. Numerosi sono i campeggi presenti nel parco, più o meno distanti dalle spiagge, nonchè molteplici sono le possibilità di escursioni per tutti i gusti.

All’interno del Parco Nazionale di Doñana una sosta la merita sicuramente la caratteristica cittadina di El Rocío, un piccolo centro surreale con meno di due mila abitanti, dove il tempo sembra essersi letteralmente fermato, immergendo il borgo nella tipica atmosfera del far west. La gente del luogo, durante la propria vita quotidiana, si sposta indifferente con auto, carri e cavalli, con i quali si reca addirittura presso i negozi, provvisti di apposite barre dove legarli, oppure al bar, dotati anche di banconi esterni alti, pensati per poter bere un bicchiere senza scendere da cavallo. Nulla è falso però, non si tratta di un set cinematografico appositamente creato, ma questi suggestivi edifici sono oggigiorno abitati e occupati da numerose attività commerciali.

L’impatto quando si lascia la strada principale e si giunge in prossimità del centro di El Rocío è notevole e sorprendete: l’asfalto infatti lascia posto a strade ricoperte di sabbia che si snodano attraverso i tipici edifici di colore bianco. La tentazione di inoltrarsi con il proprio mezzo all’interno della cittadina è notevole, ci sono solo alcune piccole restrizioni alla circolazione da rispettare, bisogna però prestare molta attenzione a non insabbiarsi.

Per la visita si consiglia però di optare per il gran parcheggio a ridosso del cuore della cittadina, gestito da parcheggiatori locali (Coordinate GPS: N 37.131707 ; E -6.487831). Da qui si percorrono alcune decine di metri lungo la camminata che si affaccia sulle marismas (paludi) del Parco Nazionale di Doñana, da dove è possibile ammirare in lontananza centinaia di fenicotteri rosa, per raggiungere una delle principali attrazioni: l’Ermita del Rocío.

Costruita con l’aspetto attuale nel 1964, la chiesa accoglie i visitatori attraverso un’entrata a forma di conchiglia per condurli verso la statuetta di Nuestra Señora del Rocío, avvolta da un’affasciante pala d’altare in oro. La storia narra che fu scoperta nel XIII secolo in un albero della palude da un cacciatore; mentre la stava portando a casa, l’uomo si fermò per riposare e la statua tornò miracolosamente sull’albero da sola. Non molto tempo dopo venne costruita una cappella nel punto in cui si trovava l’albero (El Rocío) e iniziarono ad arrivare i primi pellegrini. Ogni anno in occasione della festa di Pentecoste, il villaggio si trasforma in un’esplosione di rumori, colori e passione, richiamando migliaia  di pellegrini per partecipare alla Romería del Rocío, l’evento religioso più importante della Spagna. Quasi tutti appartengono alle 115 hermandades (confraternite) e arrivano a piedi, a cavallo e a bordo di pittoreschi carri per portare il loro tributo alla Vergine Paloma Bianca (colomba bianca). Un’occasione dove sicuramente si può entrare in contatto con una parte della tradizione e dell’atmosfera andalusa, dove l’orgoglio e la fede dei gitani esplode in un insieme di colori, chitarre, danze, canti, cavalli tirati a lucido con paramenti decorati e donne con abiti sgargianti.

Una volta visitata questa particolare chiesa, immergetevi nel dedalo di viuzze per respirare la vera atmosfera del luogo, tra un negozietto tipico e l’altro, in cerca degli scorci più pittoreschi o delle scene di vita quotidiana che richiamano un tempo che ormai pensavamo perduto. E’ anche possibile accettare una delle numerose offerte che vi verranno fatte mentre passeggiate a prendere parte a piccole gite a bordo di carri trainati da cavalli per scoprirne gli angoli più nascosti.

Ma se di giorno El Rocío cattura il visitatore per la sua particolarità, è quando cala il sole che aumenta ancor di più quell’atmosfera suggestiva che si percepisce camminando per le sue viuzze. Una passeggiata serale per gustarsi qualche piatto tipico in una delle numerose taverne del centro, oppure per sorseggiare una bibita fresca dopo cena, la consigliamo caldamente.

Dove sostare

El Rocío: “Camping La Aldea” (Coordinate GPS: N 37.141633 , E -6.491021). Struttura situata a meno di 2 km dal centro, raggiungibile tranquillamente in bicicletta o a piedi con una piccola passeggiata, anche di sera. Campeggio curato con piazzole prettamente sabbiose e parzialmente ombreggiate, piscina a disposizione degli ospiti e bagni con docce calde.

 

Fotogallery

Davide Bon

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